Gaza, Israele combatte contro “ultimo battaglione di Hamas” nel nord

Onu a Stato Ebraico: "Stop uccisioni illegali e violenze coloni in Cisgiordania". Drone colpisce Alture del Golan, prima volta da inizio guerra: a rivendicare l'attacco milizie filo iraniane in Iraq. Ministero della Sanità di Gaza: "Raid su Striscia, quasi 200 morti in 24 ore"

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno distrutto due delle ultime infrastrutture di Hamas a Gaza City, da dove i miliziani hanno lanciato razzi contro veicoli militari israeliani e da dove stavano preparando un attacco missilistico contro i carri armati. Lo riferiscono le Idf in una nota. Continuano inoltre i combattimenti nei quartieri di Daraj e Tuffah dove i soldati israeliani ritengono si trovi l’ultimo battaglione di Hamas nel nord della Striscia di Gaza.

Onu a Israele: “Stop uccisioni illegali e violenze Coloni in Cisgiordania”

L’Alto commissario dei diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Turk, lancia intanto l’allarme per il “rapido peggioramento” della situazione dei diritti umani in Cisgiordania e a Gerusalemme Est dal 7 ottobre, giorno del terribile attacco di Hamas in Israele, e chiede al Paese di “porre fine alle uccisioni illegali e alla violenza dei coloni” contro i palestinesi. Un rapporto sollecita “la fine immediata dell’uso di armi e mezzi militari durante operazioni di sicurezza, la fine di arresti arbitrari e maltrattamenti ai danni di palestinesi e il ritiro delle restrizioni discriminatorie sugli spostamenti”.

Tra il 7 ottobre e il 27 dicembre in Cisgiordania e a Gerusalemme Est è stato confermato il decesso di 300 palestinesi, compresi 79 minori. In 291 casi sono sotto accusa le forze di sicurezza, mentre otto palestinesi sono morti in attacchi dei coloni. Un palestinese è morto “per mano delle forze israeliane o dei coloni”. Prima del 7 ottobre si contavano già 200 palestinesi morti nell’area, il bilancio più grave in dieci mesi da quando l’Onu ha iniziato a tener conto delle violenze nel 2005.

“L’intensità della violenza e della repressione sono qualcosa che non si vedeva da anni – ha denunciato Turk – Sono estremamente preoccupanti l’uso di armi e tattiche militari nel contesto di operazioni di sicurezza, l’uso della forza non necessaria e sproporzionata e l’attuazione di restrizioni agli spostamenti arbitrarie e discriminatorie nei confronti dei palestinesi”.

A Israele vengono chiesti “passi immediati, chiari ed efficaci” per “porre fine alla violenza dei coloni contro la popolazione palestinese” e si chiede anche di “indagare su tutti gli incidenti di violenza da parte di coloni e forze di sicurezza” e di “garantire una protezione effettiva delle comunità palestinesi contro ogni tipo di allontanamento forzato”.

Il rapporto denuncia un “drastico aumento” di bombardamenti e incursioni da parte di mezzi blindati e bulldozer in campi profughi palestinesi e altre zone densamente popolate, operazioni che hanno fatto vittime e “danni ingenti” alle infrastrutture. Nel periodo sotto inchiesta le operazioni hanno provocato la morte di 105 persone, compresi 23 minori.

Le forze israeliane hanno anche arrestato in Cisgiordania e a Gerusalemme Est più di 4.700 palestinesi, compresi circa 40 giornalisti. “Alcuni sono stati spogliati, bendati e tenuti per ore con mani e piedi legati mentre soldati salivano sulle loro teste e spalle, sputavano contro di loro” e “in alcuni casi” sono stati vittima di “violenze sessuali e di genere”, denuncia il rapporto.

Riguardo le violenze da parte dei coloni, il rapporto denuncia una media di sei incidenti al giorno, compresi attacchi armati e abitazioni e auto date alle fiamme, alberi sradicati. In “molti” casi i coloni erano accompagnati da agenti delle forze di sicurezza israeliane e indossavano loro stessi divise, armati con fucili d’assalto. “La disumanizzazione dei palestinesi che caratterizza molte delle azioni dei coloni è molto preoccupante e deve finire immediatamente”, ha detto Turk

Drone colpisce Alture Golan, rivendicano filo iraniani in Iraq

Un drone ha intanto colpito il sud delle Alture del Golan nella notte. Non c’è stata nessuna vittima ma un edificio è stato danneggiato. Le milizie filo iraniane in Iraq hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco a un sito vicino a Eliad “in sostegno di Gaza”, rende noto il Jerusalem Post. E’ la prima volta che le Alture del Golan vengono prese di mira nel corso della guerra iniziata lo scorso 7 ottobre.

Attacco a Khan Younis, 10 morti

Sono almeno dieci le persone che sono state uccise e altre 12 quelle rimaste ferite in un attacco vicino all’ospedale di al-Amal vicino a Khan Younis. Lo ha reso noto la Mezzaluna Rossa palestinese.

Nuova missione per Blinken in Medio Oriente

Il segretario di Stato americano Antony Blinken è atteso la prossima settimana in Medio Oriente, incluso Israele, per una nuova missione per discutere dei prossimi passi della guerra contro Hamas, ha reso noto una fonte israeliana citata da Cnn.

Ministero Sanità Gaza: “Raid su Striscia, uccisi 200 palestinesi in 24 ore”

Quasi 200 palestinesi sarebbero rimasti uccisi e altri 300 feriti nei raid israeliani nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore, ha denunciato il ministero della Sanità dell’enclave. Almeno venti persone sarebbero morte nel bombardamento, da parte delle forze dell’Idf, vicino all’ospedale di Al-Amaj a Khan Younis. Il bilancio delle vittime della guerra a Gaza dallo scorso 7 ottobre è di 21.110 morti.

Scontri in Cisgiordania

Un palestinese è stato ucciso e diversi altri feriti in scontri con le forze militari israeliane a Ramallah, in Cisgiordania. Scontri si sono verificati nella notte in diverse altre località della Cisgiordania, fra cui Gerico, Jenin, Tulkarm, e Nablus. Almeno nove palestinesi sono stati feriti ad Halhul, denunciano fonti palestinesi. A Jenin tre persone sono state ferite, una negli scontri e due in un attacco con drone.

Oms: “Risoluzione Onu deve ancora avere impatto”

La risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per facilitare l’aumento degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza “deve ancora avere un impatto”, ha denunciato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. La risoluzione è stata approvata la scorsa settimana. “I Paesi del Consiglio di sicurezza devono trasformare in realtà con urgenza la risoluzione recente per creare pause nelle ostilità e corridoi umanitari a Gaza. Giorno dopo giorno le necessità degli abitanti di Gaza devastati dalla guerra crescono. I pericoli, la cattiva salute, la fame, la sete, la mancanza di rifugi, non dovrebbero essere la norma per milioni di persone, ma invece lo è”, ha scritto su X.

L’Oms ha portato a termine missioni “ad alto rischio” per consegnare aiuti a due ospedali di Gaza, al Shifa, al nord – dove sono rifugiate 50mila persone – e al-Amal, nel sud dove i dipendenti dell’Organizzazione hanno denunciato di non essere riusciti a camminare “senza urtare pazienti e rifugiati”.

“Decine di migliaia di persone sono in fuga dai bombardamenti nelle zone di Khan Yunis e nel centro della Striscia, a piedi, con gli asini o in auto”, hanno aggiunto.

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