Un raid israeliano nel sud di Gaza ha provocato la morte di 26 persone, fra cui molti bambini. Lo rende noto l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Secondo quanto scrive Haaretz, sono 23 i feriti nel bombardamento israeliano contro Khan Yunis, nel sud della Striscia, in cui sono stati colpiti tre edifici.
In un raid di Israele contro un edificio nel campo profughi di Balata, a Nablus, in Cisgiordania, almeno cinque palestinesi sono rimasti uccisi e altri due feriti, denuncia la Mezzaluna rossa. Le vittime hanno età comprese fra i 19 e i 25 anni. Una di loro è un esponente di spicco della Brigate dei Martiri di al Aqsa, fra i principali ricercati da Israele.
In un comunicato congiunto le forze militari e i servizi di sicurezza interni dello Shin Bet israeliani affermano che i palestinesi uccisi nel campo di Balata pianificavano attacchi terroristici contro israeliani. Fra loro anche Muhammad Zahed, presunto pianificatore di diversi attentati in Israele negli anni recenti.
I militari israeliani hanno fatto una serie di arresti a Hebron, fra cui Qutaiba Omar al-Qwasma, fratello dell’assalitore di Gerusalemme all’inizio della settimana. Un palestinese è stato ucciso durante una “attività” delle forze israeliane a Tubas.
Idf: “Militari Israele avanzeranno anche a Gaza sud”
I militari israeliani agiranno anche a Gaza sud, ha anticipato il portavoce, Daniel Hagari, in un briefing nella tarda serata di ieri. Questo avverrà “quando lo si riterrà necessario”, si è limitato ad aggiungere. “Agiremo ovunque si trovi Hamas, anche nel sud della Striscia di Gaza“.
Combustibile a Gaza
Israele ha intanto autorizzato l’ingresso nella Striscia di Gaza di due camion di carburante al giorno, in seguito a pressioni da parte degli Stati Uniti. Si tratta dell’equivalente di 70mila litri di carburante al giorno, ha precisato una fonte del dipartimento di Stato Usa, citata dalla Bbc, sottolineando che questo carico sarà destinato ai mezzi che portano aiuti umanitari e per il personale Onu che fornisce acqua e servizi igienico sanitari e anche per rendere possibile l’alimentazione di telefonini e servizi internet. La connessione è tornata dopo che l’Unrwa ha fornito combustibile alla compagnia per le comunicazioni di Gaza, è stato reso noto ieri.