Meloni alla Camera senza ministri Lega, Calenda: “Governo già in crisi”

Dopo il passaggio in Senato di ieri, la premier a Montecitorio per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo. Pd attacca su Cutro, Bonelli vs Meloni: "Cosa c'è da ridere?". Attesa per faccia a faccia con Conte

Dopo il passaggio in Senato di ieri, la premier Giorgia Meloni oggi a Montecitorio – senza i ministri della Lega – per il dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo al via domani a Bruxelles. Sul tema migranti è subito attacco del Pd, con la deputata Roggiani che in Aula accusa la presidente del Consiglio di aver “rivolto una domanda crudele” ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime del naufragio di Cutro. Affondo anche del Verde Bonelli, che riprende la premier durante l’intervento sulla siccità: “Cosa c’è da ridere?”. E’ attesta quindi per il faccia a faccia con il leader del M5S Giuseppe Conte, ieri oggetto di una stoccata da parte di Meloni.

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ASSENTI I MINISTRI DELLA LEGA, CALENDA: “GOVERNO GIA’ IN CRISI” – Al fianco della premier sui banchi del governo il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto. Spicca però l’assenza dei ministri della Lega. Questa mattina, unico presente per il Carroccio, il responsabile dell’Istruzione Giuseppe Valditara che, allontanandosi brevemente dall’Aula, veniva incalzato dai cronisti: “Siamo tutti stra-impegnati”, tagliava corto. Quando anche Valditara ha lasciato Montecitorio, i banchi del Carroccio non sono rimasti vuoti: è infatti arrivato il ministro degli Affari regionali e delle Autonomie, Roberto Calderoli.

“Non c’è nulla di politico, nessun problema politico. I ministri saranno impegnati, non credo siano a casa a girarsi i pollici. Ho sentito poco fa Giorgetti ed era impegnatissimo sulle crisi bancarie. Comunque il gruppo c’è e anche il rappresentare della Lega al governo, visto che è presente in Aula Valditara”, spiega quindi il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, rispondendo ai cronisti sulle defezioni che stanno diventando un caso politico. A chi gli fa notare che ieri il suo collega al Senato, Massimiliano Romeo, ha tenuto un discorso che ha marcato le distanze sul sostegno all’Ucraina, “alla Camera gli interventi della Lega non vanno nella stessa direzione. Ripeto, non c’è nulla di politico…”.

A notarle l’assenza del Carroccio è anche il leader di Azione Carlo Calenda, che su Twitter attacca: “La Lega assente dai banchi del Governo. L’intervento di ieri in Senato del capogruppo contro la linea della Meloni sull’Ucraina. Questo esecutivo è già in crisi. Per le ragioni sbagliate”, scrive. “Alla Camera oggi, come ieri in Senato, va in scena l’ammutinamento della Lega sull’Ucraina. Nessun ministro accanto alla Presidente del Consiglio, un solo intervento in Aula. Di fatto Salvini esce dalla maggioranza su un tema cruciale, Meloni ne è edotta?”, rincarano la dose i deputati europei del terzo polo (Az-IV) Nicola Danti, vicepresidente di Renew Europe, e Giosi Ferrandino.

PD ATTACCA SU MIGRANTI – Quella di Cutro, sottolinea nel suo intervento in Aula la deputata dem Silvia Roggiani, “è una tragedia che avremmo potuto evitare”, e ai sopravvissuti del naufragio e ai familiari delle vittime “lei ha rivolto una domanda crudele, alla quale hanno risposto spiegandole che dei rischi erano consapevoli, ma non hanno alternative” perché in fuga “da Paesi dove non si può vivere, da dove è naturale voler fuggire”.

Roggiani cita quindi le parole del presidente della Cei Matteo Zuppi, un “riferimento per tutti quelli che si definiscono fieramente cristiani”, e il “monito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che deve risuonare in questa Aula”. Dunque la “missiva della Presidente Ursula von der Leyen, che auspica una soluzione equa e duratura”, a cui si può giungere “solo con un approccio equo e bilanciato. Ma vede, presidente, l’Europa si era già espressa, nella scorsa legislatura, per il superamento dell’accordo di Dublino – prosegue l’esponente dem-, qualcuno però si è messo di traverso: il ministro Matteo Salvini, che, dopo non aver partecipato a nessun negoziato, ha preferito strizzare l’occhio a Orbàn a danno dell’Italia. Non vorrei rivedessimo questo film”. Il problema migratorio “affrontiamolo con pragmatismo” in Europa, e “non con un cieco nazionalismo”. Roggiani invita infine Meloni ad avere “coraggio, per dare un futuro solido all’Italia”.

BONELLI VS MELONI: “COSA C’E’ DA RIDERE?” – “Lei continua a ridere, non c’è problema, è una questione di stile”. Angelo Bonelli, alla Camera, affonda deciso nei confronti di Giorgia Meloni. La premier stava ascoltando l’intervento del leader dei Verdi, quando Bonelli ha preso in mano due sassi e li ha mostrati a tutta l’Aula.

“Li ho presi a piedi, nell’Adige, normalmente stavano nel fondale, ma io li ho presi a piedi. Quando tornerò a casa li rimetterò dove li ho presi ma questo per far capire che oggi la questione della siccità è drammatica”, spiegato Bonelli che, immediatamente dopo, si interrompe perché ‘pizzica’ la Meloni dall’altra parte dell’Aula, sui banchi del governo, con il sorriso.

“Cosa c’è da ridere, Meloni, rispetto a questioni di questo tipo? E’ un problema drammatico. La vostra politica energetica, trasformare l’Italia in un hub del gas, è la politica che sta causando…”, qui Bonelli si interrompe e torna riprendere la Meloni: “Lei continua a ridere, non c’è problema, è una questione di stile, lo ribadisco. Non c’è cosa peggiore di irridere chi parla quando no lo si condivide, vuol dire che non si hanno argomenti, se non una ideologia spiccia. Voi rappresentate al meglio l’egoismo del presente contro le generazioni che verranno”.

Passando quindi alla questione migranti e a Cutro, Bonelli attacca: “Perché avete omesso di dare notizie sul naufragio al Parlamento italiano? Perché la posizione del governo è sempre stata di sostenere che in quella barca non c’erano migranti, mentre invece lo si sapeva da un informazione della Guardia di finanza? Perché non avete comunicato questo aspetto al Parlamento? Inermi lo siete stati, dovete spiegare”.

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