A quanto si apprende, la premier Giorgia Meloni ha riunito questa mattina a Palazzo Chigi i ministri dell’Interno e della Difesa, Matteo Piantedosi e Guido Crosetto, e i vertici dell’Intelligence. Alla riunione hanno preso parte anche i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, videocollegati perché impegnati in due missioni all’estero. Lo si apprende da fonti di governo. Sul tavolo il dossier migranti ma anche altri temi, a partire dal nodo sicurezza più in generale, viene precisato da una fonte presente all’incontro.
30 DISPERSI IN NUOVO NAUFRAGIO – Sono attesi a Pozzallo i 17 superstiti dell’ennesimo naufragio avvenuto ieri in zona Sar libica e in cui 30 persone risultano disperse.
Alla Guardia Costiera libica “arriveranno altre imbarcazioni” per controllare meglio le acque davanti alle loro coste, ha detto oggi la portavoce della Commissione Europea Ana Pisonero, rispondendo, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, in merito al naufragio. “Quando ci sono persone in pericolo” in mare, “è obbligatorio intervenire”, ha aggiunto la portavoce.
Nel Consiglio Europeo tra i leader dell’Ue “non c’è consenso” sulla questione delle operazioni di ricerca e soccorso in mare, né tantomeno sul ruolo delle Ong, che alcuni vedono come “positivo”, mentre altri capi di Stato e di governo lo considerano un “pull factor”, un fattore di attrazione per i migranti irregolari. Lo spiega un alto funzionario Ue, a Bruxelles, aggiungendo che portare temi sui quali non c’è consenso all’attenzione dei leader non è consigliabile. Ciò su cui c’è consenso tra i capi di Stato e di governo è la “necessità di lavorare con i Paesi terzi per prevenire le partenze”.
Nel corso del summit di febbraio i capi di Stato e di governo hanno avuto una “lunga discussione” e si sono impegnati a “tornare sulla questione in marzo”. Pertanto, nel Consiglio Europeo del 23-24 marzo “ci sarà un debriefing da parte della presidente della Commissione Europea e della presidenza di turno” e “mi aspetto che i leader inizino a discutere”, ma, sottolinea, “non adotteremo nuove conclusioni” in materia di migrazioni.
In questi anni, l’Ue è stata impegnata ad affrontare una serie di questioni pressanti, tra cui “la pandemia di Covid-19, l’Mff 2021-27, la guerra in Ucraina” e quindi sulle migrazioni c’è stata una certa “mancanza di attenzione”. L’approccio che si segue a livello di Consiglio Europeo è di affrontare le cose “passo dopo passo”, nella speranza di arrivare ad un accordo sul patto Ue per l’asilo e le migrazioni entro la fine della legislatura, conclude la fonte.