Morte Matthew Perry, autopsia esclude fentanyl e metanfetamina

I primi esami tossicologici non evidenziano tracce delle due sostanze

La morte dell’attore statunitense Matthew Perry non è stata causata da un’overdose di fentanyl o metanfetamina. La star della sitcom “Friends” (1994-2004), dove interpretava Chandler Bing, personaggio dolce e spocchioso, è deceduto tragicamente nella sua vasca idromassaggio Jacuzzi sabato 28 ottobre all’età di 54 anni e i primi test hanno escluso la presenza di una delle due sostanze nel suo organismo al momento del decesso. Nella casa di Los Angeles dell’attore sono stati trovati diversi medicinali, come anti-depressivi e anti ansia oltre a un farmaco usato per curare persone con bronchite cronica o enfisema.

Come riportato da Tmz, sito di gossip dedicato alle celebrità americane, fonti delle forze della polizia hanno rivelato che gli investigatori hanno eseguito solo i primi test sull’attore. Sono in corso ulteriori esami tossicologici per verificare eventuale presenza di altre droghe nel sangue di Perry e se i livelli di eventuali farmaci prescritti fossero giunti a un livello dannoso. I risultati di questi esami dovrebbero richiedere dai quattro ai sei mesi, e i dati saranno utilizzati dal medico legale per determinare la causa della morte.

La polizia ha dichiarato che la morte di Perry è avvenuta in seguito a un sospetto annegamento e che non ci sono segni di violenza sul corpo ma la Divisione Omicidi-Rapine della polizia di Los Angeles ha preso in carico l’indagine sulla sua morte che ha scioccato Hollywood e i tanti fan della serie “Friends”.

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