Olanda, Rutte non si ricandida: “Lascio la politica”

Alla guida del governo per quasi 13 anni, caduto per contrasti legati alla politica migratoria

Mark Rutte ha annunciato che lascerà la politica e non si ricandiderà a un quinto mandato da premier nelle nuove elezioni che si svolgeranno in Olanda dopo la caduta del suo governo.

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Venerdì scorso il governo di coalizione guidato dal primo ministro liberale, che è stato per quasi 13 anni alla guida, è caduto per contrasti legati alla politica migratoria e in particolare alle restrizioni ai ricongiungimenti familiari per i rifugiati già residenti nei Paesi Bassi.

In un intervento oggi in Parlamento, Rutte ha spiegato che continuerà a guidare il governo fino alle prossime elezioni, che si svolgeranno a novembre, e poi lascerà la politica. “Negli ultimi giorni ci sono state speculazioni su quali siano state le mie motivazioni – ha detto – la risposta è una sola: i Paesi Bassi. La mia posizione deve essere letta sotto questa luce”. “Domenica ho deciso – ha poi proseguito – di non essere disponibile come leader del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia nelle prossime elezioni”.

A provocare la caduta del quarto governo guidato da Rutte, che si era insediato nel gennaio del 2022 dopo mesi di trattative, è stata la proposta avanzata dal premier sui migranti, nello specifico un provvedimento che avrebbe consentito di limitare i ricongiungimenti familiari e restringere l’accesso all’asilo. Liberaldemocratici 66 e i Cristiano Democratici dell’Unione Cristiana si sono opposti alla riforma, portando così Rutte a presentare venerdì scorso le sue dimissioni al re Willem-Alexander, esprimendo rincrescimento per la scelta definita però una ‘realtà politica’ considerato che le divergenze tra i quattro partiti della coalizione sulla politica migratoria sono apparse inconciliabili.

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