Palermo, giovane ucciso in una rissa in discoteca a Balestrate: si indaga per omicidio

Il ragazzo, 20 anni, sarebbe caduto dopo un calcio e avrebbe ricevuto altri calci in testa

Un ragazzo di 20 anni è morto nella notte tra sabato 13 e domenica 14 gennaio per le lesioni riportate durante una rissa avvenuta davanti alla discoteca Medusa di Balestrate, nel palermitano. La Procura di Palermo, come apprende l’Adnkronos, ha aperto una inchiesta per omicidio.

Il giovane, Francesco Bacchi, è morto all’ospedale di Partinico, dove era stato trasportato dopo i primi soccorsi. Era il figlio di Benedetto (detto Ninì) Bacchi, il “re delle scommesse” finito tempo fa nell’inchiesta Game Over. Intanto i carabinieri stanno cercando di ricostruire quanto accaduto. Sembra che il ragazzo sia caduto a terra dopo avere ricevuto un calcio e poi abbia ricevuto altri calci in testa.

Otto interrogati in caserma

Sono almeno otto i giovani sotto interrogatorio in queste ore alla Compagnia dei Carabinieri di Partinico (Palermo). I ragazzi sarebbero stati presenti, la notte scorsa, alla rissa scoppiata nella discoteca ‘Medusa’ di Balestrate dove è morto Francesco Bacchi, 20 anni, dopo una rissa nel locale. I carabinieri e il pm di turno Alessandro Macaluso stanno ricostruendo, grazie alle testimonianze, quanto successo intorno alle due della scorsa notte nella discoteca.

Gestore discoteca: “Rissa avvenuta fuori dal locale”

All’interno della discoteca non c’è stata alcuna rissa e ci sono oltre 400 persone a poterlo confermare, oltre alle 60 persone che lavorano con noi e il personale della Siae. E’ stata una serata tranquilla. Tanto è vero che alle 3 abbiamo mandato via l’ambulanza privata che teniamo sempre davanti al locale. Perché era tutto tranquillo. Solo alle 3.05, quando il locale era già chiuso, abbiamo saputo quello che era successo fuori dalla discoteca, a circa 200 metri di distanza. E abbiamo dato soccorso al ragazzo. L’ambulanza è arrivata dopo circa un’ora…”. A parlare con l’Adnkronos è Christian, il gestore della discoteca Medusa di Balestrate. Il gestore continua a ribadire che la rissa “non è avvenuta dentro il locale ma fuori, ci sono anche le telecamere di videosorveglianza che possono testimoniarlo”.

“Noi abbiamo personale qualificato in più proprio per mantenere un certo tipo di sicurezza – aggiunge il gestore – talmente la serata era tranquilla che, come dicevo, l’ambulanza è andata via pochi minuti prima che accadesse quella tragedia”. Christian si trova ancora all’interno del locale, con i carabinieri della Compagnia di Partinico e il Nucleo investigativo di Palermo. “C’era il controllo della Siae e un pubblico ufficiale Siae che possono garantire che dentro non è successo nulla. Anche perché c’erano davvero poche persone e si conoscevano tutti“. Il locale è aperto da circa un mese. “Questa era la quinta serata…”, dice il gestore.

E sottolinea: “La rissa è avvenuta fuori dal locale, all’angolo di un palazzo. Noi non possiamo mica presidiare tutto il paese, nessuno si aspettava una tragedia come questa, dentro gli animi erano tranquilli…”. “Non c’è stata alcuna discussione all’interno del locale – dice – Ce ne saremmo accorti. Il vero problema è legato al fatto che ci sono ragazzi che non entrano in discoteca ma che sostano tutta la serata fuori, con alcol che portano da casa o che comprano altrove. Anche perché noi non possiamo vendere il vetro dopo le 23. Invece fuori ci sono bottiglioni di vino e altri alcolici. La gente viene già bevuta”.

“Alle 3.05 siamo arrivati dove c’era il ragazzo che era a terra – dice ancora – abbiamo prestato noi i primi soccorsi, e fatto un cordone”. “I carabinieri hanno fatto i rilievi e non c’era segno di sangue da nessuna parte – dice ancora – ripeto il locale è pieno di telecamere. Purtroppo quando succede qualcosa la colpa è sempre della discoteca, sono qui da ieri pomeriggio e non sono ancora andato a casa. Il mio pensiero va a quella famiglia che ha perso un figlio così giovane”.

Meno di un mese fa un altro morto in discoteca

Lo scorso 21 dicembre un altro giovane, Lino Celesia, era stato ucciso, a colpi di pistola, in una discoteca nel centro di Palermo. Un altro ragazzo ucciso in discoteca nel palermitano, un altro giovane morto durante una serata all’insegna del divertimento.

Proprio ieri il Tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare a carico del 17enne accusato dell’assassinio di Celesia. Il minorenne ha confessato di avere sparato a Lino Celesia il 21 dicembre scorso, all’interno della discoteca Notr3 di via Pasquale Calvi. La Procura dei Minori contesta al ragazzo anche l’aggravante dei futili motivi.

Il sindaco di Partinico: “Test per ingresso in discoteca”

“Siamo sconvolti. Sono senza parole. E’ successo ancora. Non è più possibile che tanti ragazzi perdano la vita nelle discoteche, è necessario prendere delle misure drastiche. E’ successo un anno e mezzo fa, sempre a Balestrate, e di recente anche a Palermo. Siamo indignati davanti a questo martirio quotidiano. E’ assolutamente necessario che i controlli vengano fatti preventivamente. Perché oggi molti ragazzi bevono e tirano. Servono i test all’ingresso delle discoteche e basta”. A dirlo all’Adnkronos è Pietro Rao, il sindaco di Partinico (Palermo), il piccolo comune da cui proveniva Francesco Bacchi.

“L’ingresso in discoteca deve essere vincolato a un test, solo così potremmo evitare altre morti assurde – dice ancora il sindaco Rao – Il consumo di alcolici deve essere limitato. Questi test ormai si trovano al supermercato, deve diventare una condizione fondamentale per l’accesso alle discoteche. Non solo, le discoteche devono dimostrare di avere un servizio d’ordine qualificato e sostenuto per il controllo, altrimenti è la fine, è meglio chiudere”. La discoteca ‘Medusa, dove è morto il ragazzo è stata aperta appena un mese fa.

“Mio figlio ha 24 anni e non va più in discoteca perché l’anno scorso è stato testimone di un fatto assurdo, qualche giovane aveva iniziato a importunare la sua fidanzata e lui ha alzato i tacchi e se n’è andato. E non ci è più tornato”, aggiunge il sindaco di Partinico, Pietro Rao. “Altrimenti non è più un luogo dove divertirsi ma un luogo di perdizione – aggiunge il sindaco di Partinico – dove per perdizione si intende perdere l’autocontrollo. Non siamo più nelle condizioni di gestire una cosa del genere. Io lo so che producono un indotto e che fanno socializzare ma uccidere le persone no. Basta morti in discoteca”.

Prefetto: “C’è disagio giovanile, puntare su prevenzione”

“Sentirò a breve i sindaci di Balestrate e di Partinico e insieme cercheremo di trovare le giuste misure. C’è un’area di disagio giovanile che si coglie in episodi come questo. Parliamo di giovani che non conoscono il valore della vita. Svilupperemo ulteriormente la collaborazione, già in corso, con le associazioni di categoria e metteremo in atto tutte le possibili soluzioni di carattere preventivo”, annuncia all’Adnkronos è il Prefetto di Palermo, Massimo Mariani, parlando della morte di Francesco Bacchi, il ragazzo di 20 anni, che ha perso la vita, la notte scorsa, dopo una rissa in discoteca a Balestrate, piccolo comune del palermitano. Da ore sono sotto torchio alcuni giovani che avrebbero partecipato alla rissa scoppiata nel locale, poi sfociata nella morte del ventenne.

“Stiamo già lavorando con le associazioni per aderire al Protocollo nazionale sui controlli delle discoteche – spiega ancora il Prefetto- Sono episodi che evidenziano un degrado sociale e che lasciano davvero sgomenti”. Una morte che arriva meno di 3 settimane dall’omicidio di Lino Celesia, il ragazzo di 22 anni, ucciso a colpi di pistola, sempre in una discoteca, questa volte nel centro di Palermo. “Si tratta di fenomeni che allignano a Palermo come in altre città – dice il Prefetto Mariani – C’è un’area di disagio giovanile che si coglie in altri episodi analoghi che accadono in altre città. Si tratta di affrontarle da un punto di vista giudiziario, e su questi gli inquirenti sono molto efficienti, ma c’è anche un’area di disagio giovanile che fa sì che queste persone diano luogo a episodi indegni. Sono persone che non hanno evidentemente presente il valore della vita e del divertimento. Noi dobbiamo cercare di prevenire questi episodi. E’ un quadro davvero degradante”.

Per il Prefetto di Palermo, Massimo Mariani, sono casi “difficili da prevenire” che “maturano in aree di grande disagio e che lasciano davvero senza parole”. E ricorda che “non ci si può affidare solo alle forze di Polizia, perché episodi come questi vanno contrastati a vari livelli, anche culturali”. Ma tiene a ribadire che fatti come quello della notte scorsa sono “difficili da prevenire, perché maturano in aree di disagio che lasciano sgomenti” e “su cui continueremo a batterci, a vari livelli”.

Leggi anche

Fonte© Copyright ADN Kronos – Tutti i diritti riservati
© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014