Ungheria, chiesti 11 anni di carcere per Ilaria Salis: in aula con manette a mani e piedi

Al via a Budapest il processo contro l'insegnante e militante antifascista italiana, in prigione dal febbraio dell'anno scorso per aver partecipato a scontri contro neonazisti europei. Tajani: "Rispettare i diritti"

La procura di Budapest ha chiesto undici anni di carcere per Ilaria Salis, la 39enne insegnante italiana, militante antifascista, in carcere in Ungheria dal febbraio dello scorso anno accusata di aggressione per aver partecipato a scontri con neonazisti europei. Lo riferisce il sito del giornale ungherese Magyar Nemzet. L’insegnante brianzola è entrata in aula con mani e piedi ammanettati.

Tajani: “Vengano rispettati diritti”

“Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio”, ha scritto intanto sul social X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Commissione Ue “disponibile ad aiutare”

Sul caso dell’insegnante, “la Commissione Europea è sempre disponibile per aiutare, nel quadro dei contatti che l’Italia potrebbe prendere con l’Ungheria”, ha sottolineato il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders, rispondendo ad una domanda in merito in conferenza stampa a Bruxelles. Reynders ha premesso di non conoscere i dettagli del caso Salis.

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