Achille Lauro, Io attore? Mi piacerebbe più dirigere

E' in Anni da cane, 1/o film Amazon Original italiano

(ANSA) – ROMA, 19 OTT – Più che essere attore (“Non è facile calarsi in un mondo non tuo, che sia un canzone o un ruolo”), sembra la regia la strada nel cinema al quale è più interessato Achille Lauro: “ho già lavorato alla regia dei miei videoclip e sto lavorando su due documentari ancora inediti. Mi piacerebbe dirigere, anche fallendo, perché il fallimento è contemplato. Si diventa qualcuno di successo imparando attraverso i fallimenti”. Lo dice il musicista alla Festa del Cinema di Roma, dov’è per la presentazione di Anni da Cane di Fabio Mollo, primo film Amazon Original italiano, che debutta nella sezione autonoma Alice nella città e sarà disponibile su Amazon Prime Video in Italia dal 22 ottobre e in oltre 240 Paesi e territori nel mondo dal 26 novembre.
    Nella commedia young adult che ha per protagonista Aurora Giovinazzo, con un cast che comprende Isabella Mottinelli, Sabrina Impacciatore, Federico Cesari, Luca Maria Vannuccini, Achille Lauro appare in un cameo nei panni di se stesso e sui titoli di coda è presente un suo brano originale scritto per il film, intitolato Io e te, in uscita il 22 ottobre .
    Il racconto ruota intorno a Stella (Giovinazzo), un’adolescente che dopo un grave incidente, si è convinta che i suoi anni vadano contati come quelli dei cani: uno ne vale sette, quindi si considera una ultracentenaria, destinata a morire al compimento, prossimo, dei 16 anni. Decide così di compilare così una lista di oltre una ventina di desideri da realizzare prima della fatidica data, da fare un graffito (anche brutto), a vincere tanti soldi con un gratta e vinci, da studiare il kamasutra e metterlo in pratica a conoscere una drag queen. Obiettivi che decide di realizzare a ogni costo.
    Inizialmente “interpretare Stella è stato difficile poi qualcosa ha fatto clic – spiega Aurora Giovinazzo, che è anche fra i protagonisti di Freaks out di Gabriele Mainetti -. Ho provato a essere me stessa, magari un po’ più infantile e senza freni. Ho iniziato a correre, a pensare come Stella: lei soffre d’ansia, uno scudo che ci protegge da ciò che può minacciare le nostre certezze”. (ANSA).
   

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