Incontri con cinema buddhista, viaggio da Tibet a Sud Corea

Prima rassegna al cinema Farnese di Roma dal 26 al 28 novembre

(ANSA) – ROMA, 25 NOV – La Fondazione Maitreya, Istituto di cultura buddhista e Asiatica Film Festival, con il sostegno dell’Unione Buddhista Italiana propongono per la prima volta in Italia ‘Incontri con il cinema buddhista’, rassegna al cinema Farnese di Roma dal 26 al 28 novembre. I tre giorni di incontri tematici, presentazione di libri e di dieci opere tra fiction e documentari, provenienti dalla Corea del Sud, Bhutan, Cina, India, Hong Kong, Nepal e Taiwan “raccontano l’esperienza di chi ha percorso il sentiero indicato dal Buddha e ci avvicinano a questa grande via spirituale universale in un rapporto vivo e diretto tra Oriente/Occidente” spiegano gli organizzatori.
    L’apertura sarà affidata a “Perché Bodhi Dharma è partito per l’Oriente?”, film scritto, diretto e prodotto dal regista sudcoreano Bae Yong-kyun, che ha impiegato otto anni per realizzarlo. Presentato nel 1989 al Festival di Cannes ha vinto qualche mese dopo il Pardo d’Oro al Festival di Locarno. In programma fra gli altri anche Looking for a Lady with Fangs and a Moustache, racconto delle sfide che il buddismo deve affrontare nel mondo di oggi, firmato dal regista Khyentse Norbu, conosciuto nel mondo buddhista come Dzongsar Khyentse Rinpoche, insegnante, scrittore e fondatore di importanti organizzazioni filantropiche e capo di monasteri e istituti di studi buddhisti in Tibet, India e Bhutan.
    Tra gli autori in rassegna, Pawo Choyning con “Lunana – A Yak in the Classroom” girato nella scuola più remota del mondo, nel villaggio di Lunana, un insediamento lungo i ghiacciai dell’Himalaya, al confine tra Bhutan e Tibet, e Liu Shu con “Lost Lotus”, storia di una giovane insegnante cinese in cerca del pirata della strada responsabile della morte della madre.
    Tra i documentari, in “Becoming Who I Was” i registi Chang-Yong Moon e Jin Jeon concentrano il loro sguardo sulle gesta e la vita di un giovane “Rinpoche”, un ragazzino che si crede sia la reincarnazione di un monaco tibetano molto onorato. Un buddhismo al femminile è raccontato da Lin Li Fang in “Tsunma Tsunma” sulla condizione monastica buddhista himalayana. (ANSA).
   

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