(ANSA) – ROMA, 28 LUG – Riaprire il caso della morte di un
maresciallo dei carabinieri, Eugenio Fasano, deceduto a Roma nel
gennaio del 2019 dopo essersi sentito male al termine di una
partita di calcetto.
La richiesta, di cui viene data notizia da Repubblica, arriva
dalla famiglia del maresciallo anche alla luce del fatto che
Fasano aveva alcune costole fratturate e polmone e sterno
perforati.
La morte era stata prima archiviata poi dopo la richiesta dei
familiari è stata aperta un’inchiesta alla Procura militare e
una a piazzale Clodio. Da accertare dunque, stando alla
richiesta della cognata della vittima, Teresa Afiero, se la
morte per infarto sia compatibile con fratture e lesioni.
Il maresciallo, secondo la ricostruzione della famiglia a
Repubblica, dopo il malore è stato soccorso da una dottoressa
dell’Arma e portato al pronto soccorso dopo un’ora e 46 minuti.
Afiero sostiene di avere chiesto più volte dove “si era giocata
la partita, chi era l’arbitro, se il centro fosse dotato di
servizio medico e di defibrillatore, ma ogni tentativo è stato
vano”. Dopo due giorni il maresciallo è morto. (ANSA).
Maresciallo morì dopo match calcetto, riaperta inchiesta
Famiglia, 'aveva fratture e lesioni, bisogna indagare'

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