Sparatoria Roma:Campiti resta in cella,’nessun segno pentimento’

Poche parole al gip, 'ero esasperato'. Ha pianificato i delitti

(ANSA) – ROMA, 14 DIC – Nessun segno di pentimento, nessun elemento di “resipiscenza” è emerso dalle sue parole davanti al gip. Claudio Campiti, il 57enne che ha compiuto la strage domenica a Fidene, uccidendo quattro donne e ferendo altre due persone nel corso di una riunione di condominio, nel primo confronto con i magistrati non ha fornito alcun elementi sui “punti chiave” della vicenda. Una posizione di sostanziale chiusura in cui si è limitato ad ammettere che il “movente” della strage avvenuta in un gazebo di un bar è legato al rancore e al livore che da anni covava verso il consorzio Valleverde, che gestisce una serie di villette nella zona del lago di Turano, in provincia di Rieti. “Ero esasperato – ha detto – per le condotte ‘mafiose’ tenute da anni in suo danno dagli organi deliberanti del Consorzio”.
    Nei suoi confronti il gip ha confermato il carcere disponendo anche il regime di sorveglianza. Al vaglio del giudice per le indagini preliminari ha retto, quindi, l’impianto accusatorio del pm Giovanni Musarò che contesta al 57enne, ex assicuratore che per due anni ha percepito il reddito di cittadinanza, l’omicidio plurimo aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi oltre al porto d’armi abusivo. re.
    In tema di premeditazione, il gip scrive che “il gravissimo episodio dell’11 dicembre ha rappresentato il deliberato di una lunga pianificazione che aveva come presupposto un radicamento costante e persistente, per un apprezzabile lasso di tempo, del proposito omicida nella psiche del Campiti”. (ANSA).
   

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