Nelle tue mani, un ribelle e il sogno della musica nel film di Bernard

Presentato ad Alice nella Città dal regista e dai due protagonisti Jules Benchetrit e Lambert Wilson. In sala oggi con Cinema Srl

Nelle tue mani, il protagonista del film Jules Bentrechit ©valletoux

Nelle tue mani è un film che invita a non smettere di sognare, un film presentato ad Alice nella Città che arriva finalmente in sala distribuito da Cinema Srl. A presentare il film alla sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma il regista Ludovic Bernard e i due protagonisti Lambert Wilson e Jules Benchetrit. 

Mathieu è un ragazzo cresciuto in una banlieue parigina con un innato talento per la musica che viene scoperto dal direttore del Conservatorio di Parigi, Pierre Geithner. Quando Matthieu deve scontare una pena per aver infranto la legge, Pierre ha un’idea: gli darà lezioni di pianoforte mentre lui si occuperà delle pulizie del Conservatorio.

Il ruolo dei maestri Geithner (Lambert Wilson) e della Contessa, interpretata da Kristin Scott Thomas, è fondamentale nel film, spiega così Bernand:

“È molto importante avere qualcuno che ti mostri il cammino o che ci guidi sulla strada della propria vita della realizzazione dei propri sogni, un maestro che ci aiuti a ritrovarci quando siamo persi. Ho voluto raccontare questa storia di un ragazzo delle banlieue che ha perso la buona strada, che non ha i codici giusti per diventare un pianista e il ruolo del suo maestro, Lambert Wilson, che si ritrova sul suo cammino e gli trasmette l’importanza della musica e dei codici. È importante anche imparare questi codici”. 

Per Lambert Wilson, è molto importante “trovare” i maestri:

“È importante trovarli, come si fa? Nel film è il destino che mette in contatto il giovane con il maestro, ma abbiamo la possibilità come futuri attori e musicisti di scegliere la nostra famiglia di identificare i nostri maestri e di trovarli e di fare una dichiarazione di passione d’amore, i maestri sono disponibili, ma il giovane deve fare uno sforzo per trovarli”.

Una delle tematiche del film di Bernard è l’accessibilità alla cultura, per capire il ruolo dei maestri bisogna anche comprendere cosa si ha davanti. È in parte uno dei motivi che hanno spinto Wilson a prendere parte al progetto:

“Ho voluto fare il film perché la visione della musica, della preparazione a un’attività artistica mi sembrava molto giusta nel film fra l’attitudine degli allievi e quella dei professionisti. Direi, senza parlare in dettaglio il tema dell’educazione, in Paesi come i nostri, la Francia e l’Italia, i mezzi per avere la cultura sono accessibili, possono spaventarti, ma è un problema di cultura di famiglia”. 

Figlio di un attore teatrale, Georges scomparso nel 2010, nato in una famiglia senza cultura:

“Era una famiglia di povertà assoluta, senza il minimo accesso alla cultura, ma non si sa perché lui ha sognato il teatro e ha cominciato a leggere teatro e ha trovato il suo maestro, Jean Vilar. Le famiglie devono fare in modo di rendere la cultura accessibile, ma devono essere attenti ai talenti dei giovani, il problema principale è l’educazione a casa, perché la cultura è accessibile. Sì nel film i giovani devono smettere di dire che la musica classica non è per loro, i mezzi culturali sono accessibili, ma il problema è cosa succede nelle famiglie”.

Bernard ha lodato l’attività di Alice nella Città che dona l’accessibilità ai film ai più giovani e che dona la possibilità di votare gli stessi film ai giovanissimi:

“Presentare il film di fronte a 1300 giovanissimi e lasciare a loro la facoltà di giudicarli e non a persone che sono più smaliziate e avanti negli anni, per me è meraviglioso”.

Il giovane Matthieu ha il volto di Jules Benchetrit, giovane attore francese figlio d’arte:

“Non ho seguito corsi o scuole di recitazione, lo faccio adesso. Ho passato un provino per Il condominio dei cuori infranti anche perché mio padre non voleva che ci recitassi (è il regista del film Samuel, ndr) e per Sulle mie mani. Non ho avuto una formazione, ma ho sempre amato il cinema, quando vedevo una scena che mi piaceva tentavo di riprodurla mettendoci una parte di me stesso. Quando ho visto il film con De Niro, Cape Fear, le scene in cui recita e sembra incarnare il diavolo mi hanno talmente toccato che ho tentato di riprodurlo senza fare copia e incolla. Non so se questo forse non conta come formazione…”.

Per dirigere il film, Bernard non si è ispirato a film “musicali” come Shine e Whiplash, ma a un titolo totalmente diverso:

“Guardo sempre dei film che mi emozionano in cui i giovani che divorano la vita e il loro sogno per cercare di realizzarlo, se ci sono dei titoli che possono riassumere quest’idea sono Good Will Hunting e Billy Elliott”. 

Jules Benchetrit non aveva mai suonato il piano prima di recitare in Nelle tue mani:

“Ho lavorato tutti i giorni tre mesi prima delle riprese per acquisire la posizione e i gesti tipici dei pianisti, devo ringraziare Jennifer Fichet, una grandissima pianista insieme al marito è lei che sentiamo nel film, mi hanno fatto amare la musica. Mi ha aiutato nella posizione delle dita, della respirazione, Io ero al piano, Ludovic o Jennifer facevano una coreografia, mi aiutavano quando dovevo essere più cupo, tutto questo me l’ha insegnato lei”.

Per il regista le emozioni del film sono anche veicolate dal viso del giovane attore francese:

“Al di là della musica, anche il suo viso trasmette le emozioni, non è solo il suono, ci ha messo l’anima. I pianisti per suonare Rachamaninoff devono aspettare anni, quindi vorrei sottolineare quello che è riuscito a fare Jules nel film”.

Lambert Wilson cita una fonte d’ispirazione per lui e per il regista il libro Body and Soul di Frank Conroy:

“È la storia di ragazzo che scopre la musica grazie a un signore anziano, vi consiglio di leggere questo libro, è stata un’ispirazione per questo film”.

Per realizzare il delicato e commuovente Nelle tue mani, Ludovic Bernard ha avuto un’ispirazione quasi “banale”:

“Quello che è successo a Pierre mi è capitato sul serio, avevo finito il libro di cui parlava Lambert e mi trovavo in stazione con mia moglie Catherine, dovevamo prendere un treno alla Gare du Nord, ma sono stato scioccato dal talento di un giovane che sembrava venire dalle banlieue, senza una formazione musicale, e che era riuscito a suonare divinamente un valzer di Chopin,  ho quasi perso il treno e una volta salito sul treno ho iniziato a scrivere la sceneggiatura del film”.

Il maestro del film è incarnato dalla perfida ContessaKristin Scott Thomas, il regista aveva scritto la sceneggiatura pensando a lei e a Lambert Wilson nel ruolo dei maestri:

“Ho avuto una fortuna pazzesca di averli, Kristin incarna la donna fredda e dura, forse perché è nata in Inghilterra ed è la migliore attrice anglo-francese che abbiamo. Ha donato molto amore a questo personaggio, è una delle rare persone che riesce a incarnare la freddezza e l’umanità nell’aiutare questo ragazzo”.

Nelle tue mani può anche contare su un’ottima chimica fra i due attori protagonisti Wilson e Benchetrit, per il 60enne attore:

“È stato super facile recitare con lui, avevo affetto e simpatia per lui prima di conoscerlo. Ha una fotogenia incredibile, ci sono attori che si trasformano, e attori che sono direttamente un personaggio sul palcoscenico nella vita, mi sono commosso recitando accanto a lui perché è come se fosse il suo dramma. Con Kristin è diverso, con Jules hai una voglia di proteggerlo, come se fossi io lui suo padre”.

“È una relazione molto forte che ho con Lambert che si riflette anche nel film fra Matthieu e Pierre, mi ha protetto, ho avuto una fortuna grandissima a lavorare con questi attori. Lambert è un attore completo, riesce a fare moltissime cose e per me è stato un onore e ho imparato molto da me”.

Quanto alla figura del maestro, il regista ha citato una serie di italiani come fonti d’ispirazione:

“Sono cresciuto con il vostro cinema e oggi guardo tutti i film di Sorrentino che trovo il regista più moderno insieme a Garrone, lo amo come regista, la serie TV e gli ultimi suoi film e Toni Servillo, sono molto grato a loro”.

Per Lambert Wilson è difficile sapere che ci si trova davanti a un maestro:

“Spesso mi sono reso conto di essere stato in contatto con loro, una volta passata la lezione, i miei maestri non sono stati attori e registi, sono anche le persone che ti salvano la vita, ma li scopri dopo la lezione”.

Diverso il caso di Jules Benchetrit che cita il padre Samuel come suo maestro:

“Io e papà viviamo da soli, sono molto giovane e ne avrò e ne ho avuti tanti. Anche Lambert e Ludovic mi hanno dato tanto, ma per me il maestro può essere chiunque, l’importante è che recepiscano le lezioni che hanno appreso”.

La favola contemporanea del pianista “improvvisato” figlio delle banlieue vi commuoverà ed è una perfetta storia da gustarsi a Natale (e non solo).

Nelle tue mani ti aspetta al cinema dal 27 dicembre con Cinema Srl.

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