Alle chiese di Roma mancano i sacerdoti, e allora arrivano i laici. Domani il cardinale vicario di Roma, Angelo De Donatis, celebrerà la messa nella chiesa di San Stanislao a Cinecittà Est. Parrocchia che ha una caratteristica: non è affidata ad un sacerdote ma ad un diacono, Andrea Sartori. Dallo scorso settembre Sartori vice nella canonica con la moglie e i quattro figli (tre ragazzi di 20, 19 e 17 anni e una bambina di 10).
Ma che cosa significa un parrocchia gestito da un laico? Per il vescovo ausiliare del settore Est di Roma, mons. Gianpiero Palmieri “San Stanislao vive una speciale vocazione che è quella di diventare una diaconia: una comunità cristiana che, in sinergia con le parrocchie del territorio della prefettura, diventa uno spazio di accoglienza e di accompagnamento dei poveri e delle persone ferite e sole, in vista del loro sviluppo umano integrale”
Per Palmieri, “l’idea che c’è dietro è quella di recuperare una prassi antica della Chiesa, che prevedeva il sorgere di diaconie a fianco alle parrocchie, per il servizio dei poveri del territorio. A Roma ne è documentata l’esistenza fin dal VII secolo”.
Esperienze simili ci sono in altre diocesi sparse in Italia, ma è la prima volta che nella diocesi del Papa una comunità cristiana è guidata da un laico.
Andrea Sartori, 49 anni, è sposato dal 1996. Poi i due si sono trasferiti in Togo, in Africa, dove hanno vissuto con i ragazzi di strada e fatto formazione per animatori sociali. Rientrati in Italia, Sartori ha iniziato a lavorare per il Vis (Volontariato internazionale per lo sviluppo), ong dei salesiani. Nel 2003 ha intrapreso il percorso per diventare diacono; è stato poi ordinato nel 2008. Da settembre svolge il suo ministero a San Stanislao, appunto nella periferia est, e a tale chiesa fanno capo seimila fedeli.
Una situazione non facile, visto che, seppur Cinecittà Est non sia una periferia difficile, quello è uno dei tanti quartieri dormitorio che nascono a ridosso delle zone nate negli anni ’60. Tante famiglie separate, tanti giovani che non trovano uno sbocco e il miraggio dei soldi facili, magari col commercio della droga, dietro l’angolo.