Nel giorno dei defunti, sempre meno romani rispettano la tradizionale visita ai cimiteri. La crisi, almeno in questo, c’entra poco o nulla dato che i commercianti di fiori, all’esterno dei principali cimiteri capitolini, denunciano un continuo calo di visite a partire da oltre un decennio. “Poca gente, ma il 2 novembre è sempre così, non solo perché è un giorno feriale, ma semplicemente perché al cimitero ci si viene più raramente”. Lo dice Simona, del banco “L’Altro Fiore”, una delle rivendite che si trovano all’esterno del camposanto Flaminio a Prima Porta. Chi continua a venire al cimitero – continua la commerciante – viene quando può. Per questo è calata la vendita di fiori freschi a vantaggio dei ‘sempreverdi’, piante più resistenti capaci di mantenersi per mesi senza alcun tipo di cura”.
Anche al Banco 40, sulla stessa fila di fiorai ma più vicini all’ingresso del luogo di sepoltura, Tiziana lamenta la mancanza di persone in visita. “Si è vista pochissima gente anche sabato e domenica. Una situazione – dice – non diversa da qualsiasi altro fine settimana; ogni anno si vedono sempre meno visitatori”. Dello stesso parere è anche il commerciante al Banco 28. “Da almeno 5 anni o forse 6 anni il flusso è diminuito ogni anno di più – dice il commerciante- . La visita ai cari defunti continua a farla chi ha questa abitudine, i giovani la stanno perdendo”. Cambiamo piazza e camposanto, al Verano la situazione resta identica se non addirittura peggiore. Il Verano, infatti, è un cimitero monumentale e accoglie soltanto urne cinerarie.
“Dal 2000, che io ricordi, – dice il titolare di Fiori di Riso davanti l’ingresso dell’area cimiteriale – il numero dei visitatori sono andati via via calando. Questo perché temo che si stia perdendo la tradizione di questa visita. C’è da dire che questo cimitero non accoglie più salme quando, invece, ci sono ampi spazi per poterlo fare”. Il suo vicino e collega della rivendita Marazzotti, sulla causa della diminuzione delle visite non ha dubbi: “la crisi non c’entra nulla – dice – sono anni che, in occasione della giornata dei defunti, la gente viene sempre meno”.