8 marzo: lo sciopero delle donne conquista la Capitale

Sit-in di non una 'Non una di Meno' davanti a ministero della Salute e del Lavoro. Le ancelle di 'The Handmaid’s Tale' sfilano nel III Municipio

Le attiviste di Non una di meno in presidio davanti al ministero della Salute

Roma si colora di fucsia per lo sciopero femminista lanciato da ‘Non una di Meno’. Nato nel 2015 in Argentina al grido di “se non valiamo, allora non produciamo”, il movimento si è poi diffuso in tutto il mondo.

Stamattina alle 9 la protesta femminista è iniziata davanti al ministero della Salute per rivendicare “il diritto alla salute e la libertà di scelta” e “consultori e ospedali laici, aperti e finanziati”. Ma tanti erano anche i cartelli contro il ddl Pillon.

La marea colorata sì è poi diretta al ministero del Lavoro, per denunciare il lavoro precario e chiedere “un reddito di autodeterminazione per uscire dal ricatto e dalla violenza, un salario minimo europeo e un welfare universale”. Anche all’Università la Sapienza sono spuntati cartelli di sostengo alla protesta, che invitano le giovani donne a scegliere liberamente i propri studi, “per passione e non per stereotipi” perché “le facoltà non hanno genere”.

 

 

Nel III Municipio invece hanno sfilato donne vestite da ancelle, in riferimento a quelle del celebre racconto di Margaret Atwood, ‘The Handmaid’s Tale’ (Il racconto dell’ancella) ambientato in un futuro prossimo dove negli Stati Uniti vige una teocrazia totalitaria. Il testo, pubblicato nel 1985, affronta i temi della sottomissione della donna e dei metodi che la politica usa per asservirne i corpi.

 

 

 

La giornata di sciopero si concluderà con il corteo che partirà alle ore 17 da piazza Vittorio, per concludersi in piazza Madonna del Loreto.

 

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