Sono storie da Terzo Mondo quelle che provengono dal Municipio VII di Roma. Storie in cui il pubblico, nella giungla delle competenze, non è in grado di garantire l’apertura di una strada per un piccolo imprevisto, risolvibile – in una Capitale che si rispetti – in qualche ora.
Siamo in Via Albalonga, strada nota e piuttosto trafficata a due passi da Piazza Re di Roma, nel Municipio VII per l’appunto. In quella che solitamente è una via nota per tiramisù, aperitivi e una tranquilla movida serale, il 24 luglio appare una macchia d’olio che spinge il municipio a mettere delle transenne protettive, in attesa che intervenga l’Ama per la pulizia.
Come s’è conclusa questa storia urbana ordinaria?
Con un epilogo straordinario, visto che la via è stata chiusa per oltre 5 giorni come se si fosse aperta una voragine o come se fosse accaduto un cataclisma. E invece, per dirla con l’assessore ai Lavori Pubblici del municipio, Salvatore Vivace, l’Ama non è intervenuta al punto da spingere gli uffici comunali a valutare una soluzione con le ditte che operano a livello municipale. Secondo altre tesi, la pulizia di questo tipo non rientrerebbe nel contratto di servizio tra Ama e Roma Capitale, tanto che starebbe alla disponibilità dei singoli operatori che possono anche rifiutare di effettuare il servizio.
Nel frattempo strada chiusa per 5 giorni (per giunta con i cassonetti pieni) e tanti disagi per passanti e cittadini. Stamattina, in un video, la presidente del Municipio VII Monica Lozzi ha raccontato il problema dal suo punto di vista e annunciato la sua risoluzione.