Gino Strada è morto questa mattina durante una vacanza in Normandia. Il medico, fondatore di Emergency, aveva 73 anni. Era nato a Sesto San Giovanni il 21 aprile del 1948.
Dopo esser stato chirurgo di guerra per il Comitato internazionale della Croce Rossa in Afghanistan e Somalia, il 15 maggio 1994 ha fondato a Milano con la moglie Teresa Sarti, l’associazione umanitaria italiana Emergency che lavora oggi in 8 paesi del mondo.
Tantissimi i messaggi di cordoglio.
“Quanto ci mancherà Gino Strada, l’impegno e il coraggio di un vero costruttore di pace. La sua umanità e una missione: essere al fianco degli ultimi in tutto il mondo. Grazie per tutto quello che hai fatto. Un abbraccio ai suoi cari e a tutta Emergency”. Così, su Twitter, il presidente della Camera Roberto Fico.
“Ci lascia Gino Strada, una perdita enorme. Una vita ad aiutare gli altri. Grazie di tutto!”. Cosi’ sul suo profilo Facebook il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che posta una foto del fondatore di Emergency.
“Dolore per la perdita del fondatore di Emergency, Gino Strada. Suo impegno sia esempio per generazioni future. Sempre dalla parte degli ultimi, vicino a chi aveva più bisogno. Perdiamo un uomo buono che si è sempre battuto per la tutela dei diritti umani universali. Ci mancherai”. Lo scrive, in un tweet, la sindaca di Roma Virginia Raggi.
Emergency, 11 mln pazienti in 27 anni
Garantire cure mediche e chirurgiche gratuite e di alta qualita’ alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e della poverta’. E’ l’idea base intorno a cui il 15 maggio 1994 nasce Emergency, l’associazione umanitaria fondata da Gino Strada e dalla moglie Teresa Sarti con Carlo Garbagnati e Giulio Cristoffanini, un gruppo di amici cementato da un periodo di volontariato svolto con la Croce Rossa. Quattro anni dopo sarebbe arrivato il riconoscimento di onlus, l’anno dopo ancora quello di Ong. In tutto questo lungo periodo – segnato anche da una intensa attivita’ di promozione dei valori di pace, solidarieta’ e rispetto dei diritti umani – Emergency ha lavorato in 18 Paesi curando 11 milioni di persone in Iraq, Afghanistan, Cambogia, Serbia, Eritrea, Sierra Leone, Sudan, Algeria, Angola, Palestina, Nicaragua, Sri Lanka: secondo i dati della stessa organizzazione, oltre il 90% dei feriti nei vari conflitti sparsi per il mondo e’ un civile.
Attualmente e’ presente in Afghanistan, Iraq, Italia, Uganda, Sudan, Eritrea, Sierra Leone offrendo cure gratuite nelle strutture allestite come ospedali, posti di primo soccorso, centri sanitari, centri pediatrici, centri per la riabilitazione, centri di maternita’, centri di eccellenza e ambulatori mobili. In Afghanistan, in particolare, Emergency e’ presente sin dal 1999 ed ha curato piu’ di 7 milioni di persone: anche nei giorni della drammatica controffensiva talebana, con le citta’ che cadono una dopo l’altra, scriveva Strada proprio sulla ‘Stampa’ di oggi, “gli ospedali e lo staff di Emergency – pieni di feriti – continuano a lavorare in mezzo ai combattimenti, correndo anche dei rischi per la propria incolumita’”. In Iraq l’Ong ha curato oltre un milione di persone sin dal 1995. L’intervento si e’ concentrato soprattutto nel nord del Paese, una zona piena di mine anti-uomo al confine con l’Iran e la Turchia. Emergency si e’ anche impegnata nella creazione e sviluppo di una rete sanitaria di eccellenza in Africa. A questo scopo e’ stata creata nel 2009 l’ African Network of Medical Excellence, con il fine di offrire gratuitamente prestazioni sanitarie di qualita’ nei Paesi piu’ poveri. Con l’emergenza Covid-19 Emergency ha messo a disposizione delle autorita’ sanitarie le competenze maturate nel corso dell’epidemia di Ebola che ha colpito la Sierra Leone nel 2014 e 2015. L’attuale presidente e’ Rossella Miccio, chiamata a ricoprire la carica nel luglio del 2017.