Afghanistan: politica unita in supporto dei rifugiati, no ai rimpatri

Previsto arrivo in massa di rifugiati, appello anche dall'Onu nel non procedere con i rimpatri immediati

Afghanistan. atterrato aereo militare Daniele Leone/Ag.Toiati

Dopo la presa di Kabul da parte dei Talebani, in Afghanistan è ora iniziata la grande fuga dei civili verso le “terre d’occidente”. Una situazione che riguarda da vicino anche l’Italia, che ha ritirato da poche ore tutto il personale sia diplomatico che non dal paese, e ora attende anche un cospicuo arrivo di rifugiati nelle prossime ore. Questa possibilità è stata accolta dalla maggioranza delle forze politiche, anche romane, che si sono così espresse in merito:

“Roma non può girarsi dall’altra parte rispetto alla tragedia in Afghanistan. Condividiamo l’appello del Pd per un intervento immediato del Consiglio di Sicurezza Onu, e chiediamo alle istituzioni capitoline di schierare la Capitale in prima linea nell’accoglienza ai rifugiati”. Lo afferma il segretario romano del Pd Andrea Casu su Twitter.

“Siamo vicini al popolo afgano. Bisogna fare di tutto per tutelare i diritti umani e in particolare quelli delle donne, che non possono essere abbandonate al loro destino. Allo stesso modo è necessario mettere in sicurezza i bambini che, come sempre, continueranno a pagare il prezzo più alto di questo assurdo conflitto”. Lo affermano, in una nota, Stefano Pedica e Rita Di Sano di +Europa. “La richiesta di aiuto delle donne e di tutti coloro che hanno collaborato con gli occidentali, e ora temono la vendetta dei talebani, deve essere ascoltata. L’Italia deve mettersi alla guida di una vasta operazione di solidarietà”, aggiungono.

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