Al via gli stati generali sul patrimonio pubblico di Roma. Zevi: “Immaginiamo la città pubblica” – VIDEO

"Dobbiamo cogliere le due grandi esigenze della città: la rinascita della vita di quartiere, il tema della città dei 15 minuti, che passa per un nuovo modo di abitare e che chiede servizi di prossimità", ha detto in apertura dei lavori l'assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative

Al via alla Centrale Montemartini di Roma gli Stati generali della Capitale sul patrimonio pubblico. Ad aprire i lavori l’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative, Tobia Zevi, che ha riunito esponenti della politica e della società civile per “immaginare insieme la città pubblica”. Titolo dell’evento è Pubblicittà.

“Vogliamo aprire un confronto su cosa significa città pubblica – ha detto Zevi -, su come il patrimonio possa essere uno strumento e un acceleratore di processi virtuosi. Un confronto che vogliamo articolare con tante realtà. Abbiamo qui istituzioni, associazioni, ordini, imprenditori, manager, università, istituti di ricerca ma anche giornalisti, scrittori, perché la capacità di immaginare la città deve essere un processo collettivo”.

 

“Dobbiamo lavorare affinché il pubblico non rappresenti più l’incompiuto. La pandemia ci ha spinto a rivedere questo paradigma e ci siamo accorti che in tempo di crisi è l’unico che ha la forza di farsi carico dei bisogni dei cittadini, di sostenere le aziende e investire nel cambiamento. Un cambiamento che ci riguarda come cittadini, perché ci ricorda che pubblico significa nostro e che in quanto tale va non solo salvaguardato ma anche partecipato. E ci riguarda come istituzioni, che devono sapere guidare il rinnovamento. E il patrimonio – ha concluso – è un potentissimo strumento di rinnovamento”, ha aggiunto Zevi.

Sono due le “grandi esigenze” della capitale, la realizzazione di servizi di prossimità nell’alveo del progetto di città dei 15 minuti e il recupero delle incompiute, ha continuato Zevi. “Il patrimonio pubblico ha un impatto enorme sulla città – ha detto – al punto che un’azione sul patrimonio basterebbe da sola a cambiare la faccia di interi quartieri. Ma prima dobbiamo cogliere le due grandi esigenze della città: la rinascita della vita di quartiere, il tema della città dei 15 minuti, che passa per un nuovo modo di abitare e che chiede servizi di prossimità e l’esigenza di ridare slancio alla città con progetti significativi anche di rilevanza internazionale. E anche qui il patrimonio è un asset fondamentale – ha concluso -, pensiamo al completamento delle Vele di Calatrava che finalmente trova un suo senso in vista del Giubileo e dell’Expo 2030”.

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