“Dopo un intenso lavoro diplomatico oggi Alessia Piperno stata rilasciata dalle autorita’ iraniane e si appresta a tornare in Italia”. E’ quanto riferisce una nota di Palazzo Chigi.
Dopo piu’ di quaranta giorni si e’ conclusa, dunque, felicemente, la vicenda della giovane travel blogger italiana arrestata a fine settembre in Iran e rilasciata oggi.
– 28 settembre: e’ il giorno del 30esimo compleanno di Alessia, l’ultima volta che i genitori la sentono dall’Iran, dove e’ arrivata qualche mese prima, una tappa nel suo viaggio in giro per il mondo iniziato nel 2016. A loro dice che la sera festeggera’ con degli amici, lontano dalla zona dove ci sono le manifestazioni di protesta scoppiate nella Repubblica islamica dopo la morte di Mahsa Amini il 16 settembre.
– 3 ottobre: la famiglia, senza notizie da quattro giorni, da’ l’allarme con un post su Facebook. Il padre scrive di aver ricevuto una telefonata nella quale la figlia, piagendo, gli dice di essere stata arrestata e di trovarsi nella prigione di Evin, a Teheran, tristemente nota come luogo di reclusione di prigionieri politici e dissidenti. La Farnesina si attiva per verificare la notizia, in raccordo con l’ambasciata italiana nella capitale iraniana.
10 novembre: Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, sente al telefono Tajani ed esprime l’auspicio di “un’espansione delle relazioni politiche, economiche e culturali tra i due Paesi”. Poche ore dopo Palazzo Chigi annuncia la scarcerazione. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, telefona ai genitori per avvertirli e ringrazia pubblicamente i servizi di intelligence, il sottosegretario Mantovano e il ministero degli Esteri per aver riportato a casa la giovane.
“Speriamo di riabbracciare presto Alessia Piperno, è un momento che ci vede tutti uniti e felici. Siamo accanto ai suoi genitori”, ha detto la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli nel corso della seduta odierna dando la notizia ai colleghi consiglieri capitolini del rilascio della giovane romana da parte delle autorità iraniane. L’annuncio della liberazione è stato accolto da un caloroso applauso dei presenti in Aula Giulio Cesare.