Alla Camera incontro Pd-M5s. Al Quirinale le consultazioni

Giornata decisiva: oggi pomeriggio i big da Mattarella

Al via alla Camera dei deputati l’incontro tra le delegazioni del Partito democratico e M5s per sciogliere i nodi che ancora ostacolano un’intesa per la formazione di un nuovo governo.

Marcucci, “Non credo che ci siano veti” da parte del Pd. Delrio: “Lavoriamo sui contenuti”. Patuanelli: “Di Maio è il capo politico del M5s, deve essere assolutamente nel governo e avere un ruolo”. Ieri prima lo sblocco su Conte premier, poi la nuova frenata sulle ipotesi Di Maio vice e voto sulla piattaforma Rousseau. Oggi pomeriggio i big da Mattarella per le consultazioni: Pd alle 16, Fi alle 17, Lega alle 18 e M5s alle 19. Per Conte c’è anche l’endorsement di Trump: “spero resti premier”.

Con l’arrivo al Quirinale della delegazione del gruppo “Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)” è cominciata la seconda giornata di consultazioni. Mattarella alle 10:30 incontrerà il gruppo “Liberi e Uguali” mentre alle 11 salirà al Colle la delegazione di Fratelli d’Italia. Le consultazioni riprenderanno poi nel pomeriggio quando alle 16 Mattarella incontrerà la delegazione del Pd guidata dal segretario Dem Nicola Zingaretti. Alle 17 sarà la volta di Silvio Berlusconi e la delegazione di Fi. Alle 18 Mattarella incontrerà Matteo Salvini a capo della delegazione della Lega e infine alle 19 a chiudere consultazioni sarà Luigi Di Maio che guiderà la delegazione del Movimento Cinque Stelle.

Di nuovo in bilico la trattativa tra M5s e Pd per la formazione del governo. “Rischia di saltare tutto – dicono i dem – perché Di Maio rivendica la vicepresidenza del Consiglio”. Il capo politico del MoVimento, dalla sua, annuncia che la nuova proposta di governo M5S-Pd sarà votata su Rousseau: “Gli iscritti hanno e avranno sempre l’ultima parola”. E anche questo non piace al Pd. ‘E’ solo un modo per prendere tempo, un altro elemento che complica la trattativa in corso. Si tratta tra l’altro – osservano fonti PD – “di uno sgarbo istituzionale” al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che al termine delle consultazioni deciderà se affidare l’incarico di governo.  Alla luce dell’irrigidimento della trattativa tra M5s e Pd per la formazione del nuovo governo, è probabile che salti il tavolo sul programma che era in programma alle 8.30 tra la delegazione dei capigruppo pentastellati e Dem.

Luigi Di Maio, dopo ore di consultazioni, dubbi, e sotto la spinta di Davide Casaleggio, decide di non permettere che l’intesa con il Pd abdichi dalla certificazione del voto online. E il capo politico M5S sceglie di collocare la votazione dopo che il Colle avrà dato l’incarico al nuovo premier e prima che questi salga al Colle per portare i risultati delle sue consultazioni. Il voto, di fatto, sarà sul Conte bis e ciò, forse, aiuterà il Movimento a superare le proteste che, ancora in queste ore, arrivano dalla base per la possibile intesa giallorossa. La decisione di mettere online l’intesa è stata a dir poco travagliata. E ha portato con sé un nodo: l’impossibilità di mettere il nuovo governo ai voti prima che Mattarella desse l’incarico a Conte, così come avvenne invece nel caso del contratto con la Lega (quando il voto su Rousseau avvenne il 18 maggio).

Troppo poco il tempo a disposizione, per i vertici del Movimento, considerando anche che ciascuna votazione va annunciata almeno 24 ore prima del suo inizio. Così, dopo una riunione notturna con alcuni suoi fedelissimi a Palazzo Chigi (tra gli altri, i capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva, Vincenzo Spadafora, e i ministri Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro) Di Maio opta per consultare gli iscritti durante le consultazioni che potrebbe fare Giuseppe Conte: nel weekend, forse, “scenografia” temporale di tante altre votazioni online del M5S. La scelta potrebbe servire a compattare una base disorientata dal possibile abbraccio al Pd. “Solo se il voto sarà positivo la proposta di progetto di governo sarà supportata dal MoVimento 5 Stelle. Il voto dovrebbe avvenire entro la prossima settimana. Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno e avranno sempre l’ultima parola”, spiega Di Maio sul blog delle Stelle. Il Pd non è neppure citato. Sono citati, invece, i dieci punti portati dal M5S nel primo giro di consultazioni al Colle. (fonte ANSA)

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