Tanta criminalità di giorno e soprattutto di notte: furti, spaccio, accoltellamenti, stupri e prostituzione. La mancanza di sicurezza intorno alla stazione Termini è arrivata a un livello insostenibile per chi lavora e vive nella zona. Lo scrive il Corriere della Sera.
Molti, gravi episodi di violenza avvengono ormai anche alla luce del giorno. Sempre meno donne vogliono lavorare nella zona, ma il problema si estende a tutti: commercianti, residenti e turisti. A confermarlo è Manuela Mariani, che gestisce l’hotel Igea in via principe Amedeo. E il collega Roberto Di Rienzo, vicepresidente del comitato Albergatori romani, precisa: «Un mese fa abbiamo scritto al ministro dell’Interno Piantedosi per chiedere aiuto, ma fino ad oggi non è cambiato nulla; così è impossibile lavorare».
Paradossalmente le maxi operazioni ad alto impatto che vengono effettuate dalle forze dell’ordine peggiorano la situazione: chi non riesce a delinquere durante il giorno, la notte è inferocito ed è ancora più pericoloso».
Il comitato è intenzionato a rivolgere il grido d’aiuto anche al sindaco Roberto Gualtieri e alla Caritas diocesana. Il disagio di chi lavora in zona Termini lo vive anche Roberto Ghezzi, titolare dell’hotel Charter, gestito insieme al padre Giacomo. «Qui damanti (all’incrocio tra via Gioberti e via Filippo Turati, ndr) è un viavai continuo di delinquenti. Sempre le stesse persone che scippano i turisti e che a volte tentano di entrare in albergo. La mattina arrivo alle 6, a quell’ora il quartiere fa paura, perciò mi sento costretto a tenere questo», dice. E fa vedere un bastone di legno che tiene nascosto sotto al desk della reception.