Alloggiava in case religiose e non pagava, denunciato

Era 'scroccone' seriale. Introiti questi alberghi a opere carità

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Diceva di essere un architetto con la casa di proprietà in ristrutturazione. Per questo chiedeva ospitalità alle case religiose di Roma, per poi sparire al momento del saldo. Una settimana, due settimane, qualche volta anche 20 giorni di soggiorno in una quindicina di case religiose, almeno secondo quanto emerso finora ricostruendo la storia degli ultimi 12 mesi.

La scusa era sempre la stessa. Prima della fine del soggiorno arrivava un improvviso ricovero per accertamenti: “passerò appena esco”, “manderò qualcuno a saldare”, “mandatemi l’Iban”. La serie dei pernottamenti ‘gratuiti’ si è interrotta quando il portale www.ospitalitareligiosa.it, ricevuta una segnalazione, ha cominciato ad indagare e lo ha rintracciato proprio in una struttura religiosa, in attesa di fuggire per l’ennesima volta; aveva già in tasca la prenotazione per il soggiorno successivo.

“Nel passato ci è capitato qualche singolo episodio di truffe – dice il presidente di Ospitalità Religiosa, Fabio Rocchi – ma è la prima volta che ci troviamo di fronte ad un caso ‘seriale'”. La persona in questione ora è stata denunciata. La cosa che rammarica di più – sottolinea il presidente – è che “gran parte degli insoluti erano destinati ad alimentare le attività caritatevoli e missionarie di Ordini e Congregazioni”.

Sono oltre 120mila i posti letto a disposizione nelle case per ferie o negli ‘alberghi’ gestiti da suore e frati. Il portale ‘Ospitalità religiosa’ ha censito oltre 4mila strutture, di cui 1.600 aderiscono all’associazione. Si tratta di conventi, monasteri, foresterie, case per ferie, ma anche ostelli e campeggi. I prezzi sono generalmente bassi e non si chiede di partecipare alla vita dei religiosi anche se chi sceglie questo tipo di strutture sa in anticipo l’aria che si respira. Un po’ il calo delle vocazioni, che ha reso libere molte strutture, un po’ la necessità di finanziare le congregazioni religiose e le opere di carità da loro promosse, hanno spinto da anni i religiosi ad accogliere la gente che va in vacanza e non più solo i tradizionali pellegrini. ‘Saltare’ il conto, quando spesso neanche si chiede un anticipo, priva di queste risorse. Sarà forse per questa nota dolente che l’associazione, nel rendere noto il caso del truffatore, è scivolata sul titolo del comunicato (“Fermato il ‘portoghese’ delle case religiose di Roma”) utilizzando un luogo comune forse non con troppo consono con il clima spirituale delle strutture di cui si occupa. (Fonte Ansa).

 

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