Ama promette, 8 impianti nel 2024 per i rifiuti di Roma

Zaghis: "Facciamo la nostra parte, pronti a confronto con istituzioni"

Tmb di Rocca Cencia (agosto 2020)

Un piano industriale da 340 milioni di euro di investimenti e 8 nuovi impianti entro il 2024. È la strategia di Ama che annuncia così l’autosufficienza per Roma premessa per risolvere l’annoso problema dei rifiuti. “Ama c’è – dichiara Stefano Zaghis, Amministratore Unico Ama S.p.A. – e sta facendo la sua parte. Siamo disponibili a sederci ai tavoli di confronto necessari con tutte le istituzioni per recuperare il deficit strutturale e impiantistico regionale e consentire così alla Città di Roma di raggiungere quegli obiettivi che sono nelle sue possibilità”.

Investimenti per 340 milioni di euro

Il Piano Industriale pluriennale 2020 – 2024, approvato recentemente dall’assemblea dei soci, prevede investimenti per 340 milioni di euro, di cui 178 già messi a gara. “Fattore centrale per il miglioramento dei servizi e la creazione di valore a beneficio dei cittadini è l’autosufficienza impiantistica per il trattamento delle singole frazioni di rifiuto raccolte (a partire da una dotazione attuale che consente il trattamento di solo il 15% dei rifiuti per arrivare nel 2024/2025 ad almeno il 75%) – spiega Ama – L’obiettivo è di realizzare progressivamente 2 impianti di compostaggio per il trattamento della frazione organica, 2 impianti di selezione per il multimateriale e la carta, 1 impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) e di realizzare 21 nuovi Centri di Raccolta in linea con la deliberazione dell’assemblea capitolina del 19 aprile 2021”.

Nel Lazio servono 44 impianti di smaltimento

Ama nella nota cita uno studio del Conai (Consorzio nazionale imballaggi), secondo il quale sono infatti 164 i nuovi impianti di selezione, compostaggio e altri tipi di trattamento dei rifiuti di cui avrebbe bisogno il Centro Sud Italia per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Ue al 2030 per attuare un completo ciclo integrato dei materiali, tanto più necessario in tempi di transizione ecologica, per un investimento di oltre 2 miliardi di euro in sei regioni. Tra queste, per fabbisogno, la prima regione del Centro Sud è il Lazio che per realizzare un corretto ciclo di smaltimento necessita di 44 impianti (il 25% del Centro Sud) dal costo di 635 milioni di euro. Ama inoltre ricorda che “nei primi tre mesi di quest’anno, la percentuale di materiali riciclabili recuperati si attesta al di sopra del 46% (46,34), oltre 2 punti percentuali in più rispetto al periodo omologo dell’anno scorso. L’obiettivo del nuovo Piano Industriale prevede il raggiungimento del 57,4% al 2024, in linea con gli obiettivi della Direttiva Comunitaria.

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