La premier Giorgia Meloni arriva al Parco Verde di Caivano per dare una svolta alla lotta al degrado di quella zona. Eppure anche Roma ha le sue zone di forte disagio sociale. Una situazione che riguarda soprattutto nella parte est della città, nel municipio delle Torri, ovvero il sesto di Tor Bella Monaca, oppure anche a San Basilio. Certo, non si tratta di aree dove la criminalità ha il controllo totale, ma in queste aree povertà e disagio sono cose di tutti i giorni. Lo dimostrano i dati del Comune di Roma e lo studio MappaRoma.
Famiglie con minori e basso reddito quelle più a rischio
Spesso il degrado, la scarsa capacità economica sono legati alla presenza di bambini in famiglia. Nel VI municipio ci sono oltre 14 mila famiglie con reddito inferiore ai 25 mila euro che hanno al loro interno almeno un minore, il che significa il 15% del totale. Seguono il V e il X municipio, ovvero quello del litorale. Sull’altro fronte la povertà, l’emarginazione riguardano gli anziani con un reddito inferiore agli 11 mila euro l’anno.
Più ricchi nei quartieri centrali
Nei fatti, per quanto riguarda il reddito, si conferma un sempre maggiore distacco tra i quartieri centrali, e quelli periferici, e non parliamo solo di quelli a est, ma anche di quelli a ovest, come Montespaccato o Casalotti. Se ai Parioli il reddito complessivo medio è di 72 mila euro, quello delle Torri non arriva ai 19 mila. Tra l’altro, lo stesso Covid ha inciso maggiormente nei quartieri meno abbienti rispetto a quelli più ricchi.
Boom dei reati legati alla droga
Oltre all’Esquilino, e in particolar modo l’area di piazza Vittorio, sono San Basilio, Corviale, Trullo e Centocelle le zone considerate dai romani meno sicure. Ma se sono in calo le rapine, aumentano, in alcuni casi anche del 60%, i reati collegati alla droga, e qui oltre alle Torri, troviamo la Tuscolana e il Portuense. L’agguato di martedi a don Antonio Coluccia, avvenuto a Tor Bella Monaca, conferma che il traffico di stupefacenti rimane una vera emergenza da combattere. Il sacerdote ha voluto sottolineare: “Pensavano di togliermi dalla faccia di questa terra, ma io torno in strada”.
Roma troppo grande e pochi servizi sociali
Roma però non è una piccola realtà come Caivano. La Capitale ha un territorio enorme, come la Greater London, e i governi dei municipi spesso non riescono a gestire le emergenze. Servirebbe delegare di più e dare anche maggiori risorse per potenziare i servizi sociali. E ora con lo stop al Reddito di Cittadinanza, tante domande rischiano di rimanere senza risposta. Basta dire che nei quattro anni dall’introduzione del Reddito a Roma sono stati 120 mila i nuclei familiari seguiti dai servizi sociali comunali.