“Viviamo mesi difficili, segnati dall’impatto di molteplici crisi di diversa natura: dall’esecrabile aggressione russa all’ Ucraina ai tanti conflitti irrisolti in altri quadranti geografici, dal cambiamento climatico all’insicurezza alimentare. Tutto ciò accresce la precarietà economica e il rischio di sfruttamento di esseri umani. È quindi più che mai necessario mantenere salda la tutela dei lavoratori. Di tutti i lavoratori, ovunque essi si trovino, quale che sia la loro nazionalità, per prevenire e sanare inaccettabili forme di marginalizzazione”. Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 67° anniversario della tragedia di Marcinelle.
La catastrofe della miniera del Bois du Cazier di Marcinelle dell’8 agosto 1956 “ha segnato per sempre la storia nazionale ed europea”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione del 67mo anniversario della tragedia di Marcinelle e della 22ma Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. “L’Italia – ha proseguito la premier – ha pagato il prezzo piu’ alto di quella tragedia. Dei 262 minatori vittime del disastro, infatti, 136 erano nostri connazionali. Avevano deciso, con sofferenza e dolore, di abbandonare la Patria per emigrare in Belgio. Lavorarono duro, con umilta’ e dedizione, senza garanzie, in condizioni terribili e ora inimmaginabili. Persero la vita nel buio della miniera, ma la loro luce non si e’ spenta e risplende nel ricordo e nella riconoscenza tributati loro dalla comunita’ nazionale”. “Figli d’Italia ai quali – ha evidenziato Meloni – la Repubblica rende omaggio oggi, celebrando la Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Ricorrenza istituita nel 2001 dall’indimenticato Ministro Tremaglia – con il quale ho avuto l’onore di essere insieme a Marcinelle – per ricordare e onorare i lavoratori italiani caduti in ogni continente e il contributo economico, sociale e culturale delle loro opere al progresso delle Nazioni che li hanno accolti”, ha concluso.