Anzio: voto di scambio, indagati ex sindaco e 4 politici

E' fissato per domani in Procura, a Roma, l'interrogatorio dell'ex sindaco del comune di Anzio

Voto di scambio: questa l’ipotesi di reato per cui risultano indagati l’ex sindaco di Anzio, Comune sul litorale romano sciolto per mafia, insieme a due ex assessori e a due ex consiglieri comunali. L’avviso di garanzia, disposto dalla procura antimafia di Roma, e’ stato notificato questa mattina dai carabinieri ai 5 politici. Il Comune di Anzio e quello di Nettuno sono gia’ stati sciolti per mafia dalla prefettura di Roma e commissariati. E’ fissato per domani in Procura, a Roma, l’interrogatorio dell’ex sindaco del comune di Anzio,  il procedimento è affidato ai pm della Direzione distrettuale antimafia di piazzale Clodio.

Secondo la Direzione distrettuale Antimafia di Roma nelle elezioni politiche che portarono all’elezione dell’ex sindaco al comune di Anzio ci sarebbe stato uno scambio politico-mafioso di voti.

In base a quanto si apprende nel comune di Anzio, sul litorale romano ad una cinquantina di chilometri da Roma, avrebbero beneficiato dei favori elettorali’ dei boss, finiti in manette nell’operazione Tritone, che portò in manette una sessantina di persone, anche due ex assessori e due ex consiglieri. Negli atti d’indagine infatti, è nella relazione della commissione d’accesso nominata dal ministero dell’Interno si legge di come le famiglie Madaffari, Perronace, Tedesco e Gallace abbiano, secondo gli ispettori della commissione d’accesso, condizionato le elezioni politiche orientando i voti. Nelle relazioni che hanno portato allo scioglimento dei comuni di Anzio e Nettuno, vengono riportate alcune intercettazioni telefoniche tra gli esponenti dei clan dove si accordavano su chi far confluire i voti.

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