Chi si muove nella Capitale con i mezzi pubblici non potrà non aver notato un particolare emerso negli ultimi temi. Un particolare che rappresenta una goccia nell’oceano dei problemi del trasporto pubblico di Roma ma che marginale non è e incide sulla funzionalità dei mezzi di superficie. Come spiegano i blogger di Odissea Quotidiana – punto di riflessione ‘dal basso’ di utenti e appassionati che mettono a disposizione il proprio tempo per parlare di trasporti romani – negli ultimi mesi nei depositi Atac è arrivata una nuova categoria di autobus: quelli di 12 metri a due porte.
“Questo tipo di autobus, che una volta venivano classificati come suburbani, oggi classe I, come gli urbani, a Roma vanno bene soltanto per linee a bassa domanda di trasporto, mentre per le altre le vetture debbono avere almeno 3 porte, anche perché è inutile illudersi che si salga solo davanti e l’autista possa, qui, fare da controllore” – spiega OQ – “questo sistema si può adottare in città con un livello di civiltà fondamentalmente elevato, dove esiste nel cittadino comune il senso del rispetto delle regole, Londra, ad esempio, ma non qui a Roma, dove il rispetto e l’osservanza delle leggi e dei regolamenti è, ad oggi, bassissimo”.
Dunque il modello Cotral applicato in Atac – quantomeno sul fronte delle vetture – non sarebbe la soluzione giusta.
Che fare quindi?
Puntare su categorie diverse, conclude OQ, come gli autosnodabili da 18 metri: attualmente pochi di numero e in grado di soddisfare una domanda media alta su linee non “tramviarizzabili”.
(foto OQ)