Anche Fbi e Europol stanno collaborando con la polizia Postale italiana nelle indagini per il massiccio attacco hacker che ha colpito la Regione Lazio. Obiettivo degli investigatori, incrociando anche i dati forniti dall’estero, e’ individuare eventuali similitudini con altri attacchi fatti in passato con ransomware cryptolocker avvenuti in Italia e anche all’estero.
In Procura a Roma sono stati coinvolti nelle indagini due pool di magistrati: quelli dell’antiterrorismo e gli specialisti dei reati informatici. Gli investigatori stanno analizzando in queste ore i dati acquisiti nei giorni scorsi.
Al momento la certezza e’ che l’attacco hacker e’ avvenuto violando l’account di un dipendente di una societa’ in house dell’ente regionale e da qui i pirati informatici sarebbero risaliti all’amministratore di rete. Nei mesi scorsi un attacco simile ha interessato il Consiglio nazionale del Notariato.
Urso (Copasir), da Belloni relazione circostanziata su attacco Regione Lazio
Intanto oggi al Copasir “l’ambasciatrice Belloni ha fatto a noi una relazione molto circostanziata e approfondita su tutti gli aspetti che allo stato emergono, sia su chi verosimilmente ha fatto l’attacco, sia su quali probabilmente sono le sue finalita’. Su questo noi siamo vincolati al segreto, quello che possiamo dire e’ che anche l’intelligence si e’ mossa subito per capire come contrastare meglio e nel contempo l’amministrazione sta agendo per ripristinare piena efficienza al sistema. Non sfugge ad alcuno che la Regione Lazio e’ anche la regione in cui incide la capitale del Paese, Roma, e quindi e’ un’area e’ particolarmente importante per i dati e le informazioni che possono essere contenuti nelle banche dati”. Cosi’ a Sky TG24 il presidente del Copasir, Adolfo Urso, parlando dell’attacco hacker che ha colpito la Regione Lazio
Ibm, a aziende attacchi hacker costano 4,24 mln dollari l’uno
Le violazioni dei dati costano alle aziende 4,24 milioni di dollari in media per ogni incidente: costi che per il settore sanitario raggiungono i 9,23 milioni di dollari ciascuno. Sono questi alcuni dei dati che emergono dall’ultimo Cost of a Data Breach Report di Ibm Security. Lo studio e’ basato su un’analisi di reali violazioni di dati subite da oltre 500 organizzazioni. In Italia l’indagine ha interessato 21 aziende e nel 2020. Nel nostro Paese il costo complessivo delle violazioni di dati e’ salito a 3,03 milioni di euro e il costo per ogni informazione rubata a 135 euro, un valore quasi raddoppiato nell’ultimo decennio.