“Effetto Notte” su viale Aventino. Ma non è per nulla una celebrazione della geniale pellicola di Francois Truffaut dedicata al cinema. È, al contrario, un pezzo di realtà romana, in centro storico, che fa ombra al sole battente e a pugni col decoro in tema verde capitolino. Si cammina come ingabbiati in un corridoio oscuro su entrambi i lati di viale Aventino.
È cosi da mesi – denuncia ‘Il Tempo’ in un articolo dove sottolinea che i grossi alberi in fila ai margini dei marciapiedi non sono stati potati da molto tempo. In particolare i cespugli in terra hanno raggiunto quasi la metà dei tronchi, e le alberature hanno prodotto un continuum di fogliame da una parte all’altra della strada. I rami penzolanti sfiorano il capi dei passanti, in alcuni punti è d’obbligo chinarsi.
Residenti ed esercenti hanno fatto tristemente l’abitudine. Allargano le braccia “Sono un pericolo queste piante non curate, un peccato e un pericolo insieme”, dicono, “i rami finiscono negli occhi, un tappeto verde di incuria debordante”.
Davanti al supermercato, i rami secchi sfiorano l’entrata; il verde sta inghiottendo ogni angolo. Sono coperti perfino i pali dell’illuminazione pubblica: “Non si vede più nulla qui”, si sfogano diversi cittadini. E in tanti – proseguono – “ci passano pure il monopattino sui marciapiedi”. “Io – racconta una residente – mi faccio tutti i giorni il segno della Croce: rompersi l’osso del collo per chi come me, col virus incombente, esce solo a fare la spesa, è un attimo”.
A contorno ci sono le scene di ordinario degrado: cartoni stesi in terra, il cassonetto giallo degli abiti usati puntualmente trafugato, l’olezzo che pervade l’arca attorno ai cassonetti dei rifiuti, i giacigli dei senza fissa dimora di turno.