“Adesso basta: abbiamo anche sorvolato sui pettegolezzi da bar, ora prendiamo atto che l’assessore preferisce continuare a fare polemiche piuttosto che lavorare. Noi andiamo avanti”. Così, in modo stizzito, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha commentato le dimissioni “irrevocabili” dell’assessore Paolo Berdini a margine del concerto organizzato dall’ambasciata italiana presso la Santa Sede per la ricorrenza dei Patti Lateranensi.
Berdini ha lasciato la giunta nello stesso giorno in cui il Campidoglio in sostanza dava il via libera allo stadio della Roma. “Mentre le periferie sprofondano in un degrado senza fine e aumenta l’emergenza abitativa, l’unica preoccupazione sembra essere lo stadio della Roma. Dovevamo riportare la città nella piena legalità e trasparenza delle decisioni urbanistiche, invece si continua sulla strada dell’urbanistica contrattata, che come è noto, ha provocato immensi danni a Roma”, ha detto l’ex assessore.
Il via libera allo stadio della As Roma ha il sigillo del vice sindaco Luca Bergamo. “Vorrei ringraziare la Roma per aver risposto alle sollecitazione dell’amministrazione capitolina dopo la riunione della scorsa settimana presentando oggi una revisione del progetto che ha caratteri fortemente innovativi – ha detto Bergamo – I tavoli tecnici sono ancora al lavoro, faremo una valutazione di questa importante novità e ci siamo dati appuntamento per un ulteriore passaggio per la prossima settimana”.
L’intesa per un ok, per ora di massima, sullo stadio ha visto coagulare il consenso del capogruppo M5S, Paolo Ferrara, del presidente dell’Aula, Marcello De Vito, della presidente della commissione Urbanistica, Donatella Iorio da una parte, di Mauro Baldissoni e del costruttore Luca Parnasi. D’altronde anche il vicepresidente della Camera Di Maio aveva più volte detto che questa opera era nel programma dei Cinque Stelle.