“Nelle città non si votano i partiti ma i candidati. Se ci mettiamo a fare il tetris rischiamo che a vincere sia la destra”. Lo ha detto il candidato sindaco di Roma Carlo Calenda di Azione, intervenuto su Sky Tg24, in merito alla possibilità che il Pd e il Movimento 5 stelle presentino un candidato condiviso per le elezioni amministrative del prossimo anno nella Capitale.
“Questo è sempre stato il problema del centro sinistra. Dicano qualcosa. Ma dire facciamo le primarie in mezzo al Covid per me non è una risposta”, ha aggiunto Calenda.
“Dal Pd non ho alcuna risposta”, ha detto il candidato sindaco di Roma in merito a un possibile sostegno del Partito democratico alla sua candidatura.
“Penso che il tempo della diatriba politica sia finito. Tra poco il centro destra avrà il suo candidato, il M5s ha già la Raggi, il centrosinistra deve decidere. Io non pretendo affatto che mi appoggi, deve solo decidere se lo fa o no. Ma mentre continuano a discutere, in mezzo all’emergenza Covid se si faranno o meno le primarie, in questi sei mesi, con gli altri due candidati in campo, che facciamo, giochiamo a racchettoni? L’argomento primarie sta diventando un po’ ridicolo – continua Calenda –. Facciamo le primarie in emergenza Covid, quando non si può uscire di casa? E in alternativa quando le facciamo, ad aprile mentre tutti gli altri stanno già in campo? Io non sono contrario alle primarie di coalizione, ma è necessaria chiarezza: mi dicano ‘Calenda, preferiamo i 5 stelle, non possiamo sostenerti’. Una parola di chiarezza a questo punto va data, in un modo o nell’altro”.