Campidoglio bis, Raggi tenta la carta liste civiche

Dopo il via libera di Grillo, la sindaca lavora per ampliare la base di consenso Il Pd verso le primarie con i presidenti dei municipi

Una o più liste civiche per supportare il M5S alle prossime Comunali e mettere in piedi una mini- coalizione. Lo scrive Lorenzo D’Albergo su Repubblica sottolineando che il via libera di Rousseau, la piattaforma online dei grillini, c’è già. È arrivato nel luglio del 2019, al termine di una serie di consultazioni a cui parteciparono anche i consiglieri più vicini alla sindaca Virginia Raggi. Gli stessi che ora accarezzano l’idea di affiancare elementi dell’associazionismo al Movimento (“dopo quattro anni a palazzo Senatorio, una parte della società civile è con noi “, dicono) con l’obiettivo di drenare parte del bacino elettorale tradizionalmente legato al Pd.

Gli obiettivi? “Da una parte- si legge su Repubblica –  la galassia antifascista che ha plaudito alla campagna della prima cittadina contro CasaPound. Le associazioni antimafia, sulla scia della demolizione delle ville dei Casamonica. Dall’altra, puntandosul rapporto costruito dallo staff della sindaca con Papa Francesco, il mondo cattolico. Insomma, come ha spiegato al Fatto Quotidiano, Virginia Raggi vuole ” dialogare con la sinistra ” , perché “il Pd non sa più farlo”.

Un attacco diretto ai dem, che rispondono così: “Parla chi ha attaccato proprio i valori e le esperienze civiche e sociali di Roma”, replica Giulio Pelonzi, capogruppo piddino in Campidoglio. Che poi parte con l’elenco: ” Penso alla battaglia del Comune contro la Casa delle Donne, a Lucha y Siesta, al piano sugli sgomberi accettato senza batter ciglio, ai ritardi sull’iscrizione all’anagrafe antifascista di Stazzema… la distanza di valori è enorme. Il popolo di sinistra? Contro le destre scelga il voto utile, non lo disperda con chi arriverà al massimo al 12%”.

Il Pd, però, è ancora alla ricerca del candidato. L’accelerazione di Raggi ha mandato in fumo i piani di chi spingeva per un accordo tra Pd e 5S. E mentre i big in questa fase si sfilano dalla corsa per il Campidoglio (dall’ex premier Enrico Letta al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ieri sono piovuti “no, grazie ” ) resta l’opzione delle primarie con i presidenti dei municipi.

Ci sarà pure Tobia Zevi, che partirà con un tour nelle periferie per raccogliere idee e ascoltare i guai di chi vive lontano dal centro.
E i grillini? Dopo l’annuncio della sindaca, attendono. Gongolano per il ” daje! ” di Beppe Grillo a Raggi e studiano la lista civica. Anche perché la sensazione è che da qui a giugno ci saranno diversi nomi da sostituire tra i 5S. Teresa Zotta, tanto per dire, non pare sicura di ricandidarsi dopo un’esperienza logorante come quella da vicesindaca in Città Metropolitana. Marcello De Vito, presidente dell’Assemblea capitolina, difficilmente resterà nel Movimento.

C’è poi il caso di Gemma Guerrini, spesso critica con la giunta. Quello di Simona Ficcardi che, scottata da Malagrotta 2, alla fine potrebbe salutare. E poi Agnese Catini, amica ed estimatrice di Monica Lozzi, presidente del VII Municipio che si candiderà con la creatura sovranista di Gianluigi Paragone. Il balletto pre- elettorale è appena partito

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