Camping River, in corso lo sgombero del campo rom

La Corte Europea, dopo il ricorso di 3 abitanti del campo, aveva deciso la sospensione dello sgombero fino a domani.

Nomadi, camping river
La Polizia Locale tra alcuni moduli abitativi.

Vigili e assistenti sociali sono al Camping River, il campo nomadi in via di chiusura nella Capitale dove sono iniziate le operazioni di sgombero, per problemi sanitari. La Corte Europea diritti dell’Uomo, cui il Campidoglio ha inviato le informazioni richieste sul tema, dopo il ricorso di 3 abitanti del campo aveva deciso la sospensione dello sgombero fino a domani.

Al momento, a quanto si apprende, oltre a quelle già andate via dal campo, altre 20 persone hanno accettato l’offerta di accoglienza presso le strutture del sistema allestito dai servizi sociali di Roma Capitale.

Nel campo in via Tenuta Piccirilli, nella periferia nord di Roma, oltre ai caschi bianchi, è presente la polizia di Stato. Sul posto gli operatori della sala operativa sociale che, a quanto si apprende, stanno offrendo accoglienza immediata nel circuito capitolino proponendo anche soluzioni che garantiscono ai nuclei familiari di restare uniti. Mentre gli operatori dell’ufficio rom stanno illustrando le soluzioni di medio e lungo periodo alternative al campo a cui si può aderire fino al 30 settembre.

Alla base dello sgombero c’è un’ordinanza sindacale firmata a metà luglio che parla della “sussistenza di gravi situazioni di criticità inerenti lo stato di salubrità dell’area” sulla base dei recenti rapporti dell’Arpa e della Asl. Si riteneva “inderogabile adottare le necessarie misure volte a salvaguardare nell’immediatezza le condizioni igienico-sanitarie dell’area e la salute delle persone ancora presenti nell’ insediamento nonché dei cittadini che vivono nelle zone circostanti”.

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