Casal Bruciato, oggi sit-in di solidarietà per la famiglia rom

A pochi metri di distanza una manifestazione di Casapound, il cui presidio è stato allontanato dal cortile dello stabile di via Satta

Catena di solidarietà per la famiglia rom assegnataria di una casa popolare in via Satta a Casalbruciato, alla periferia est di Roma, oggetto di proteste e attacchi da parte di abitanti e militanti di CasaPound.

Dopo il sit-in di ieri da parte di movimenti e Asia Usb è stato lanciato un nuovo “presidio solidale” alle 16 nei pressi dello stabile. “A Casal Bruciato c’è una famiglia in trappola. E noi con lei. La nostra civiltà con loro” sottolineano gli organizzatori.

“Doveva essere la loro nuova casa, si è trasformata in una gabbia – aggiungono – Una bambina ha avuto un attacco di panico, a due è venuta la febbre. Hanno paura, per ore non hanno chiuso occhio e neppure toccato cibo”. E sempre oggi pomeriggio è in programma una manifestazione di CasaPound a pochi metri di distanza.

“Le scene di ieri sono terribili: sentir gridare ‘vi impicchiamo’ e soprattutto ‘ti stupriamo’ ad una mamma con la bimba in braccio sono di una gravità…incommentabili. Ho certezza che la Questura si muoverà. Oggi il presidio è stato allontanato dal cortile”. Lo ha detto l’assessore al Patrimonio di Roma Rosalba Castiglione a RadioIn Blu.

“Noi le assegnazioni le abbiamo sempre fatte. Noi abbiamo inserito – e continuiamo a farlo – nuclei di ‘vari colori e non abbiamo avuto problemi di intolleranza”, ha continuato Castiglione, secondo la quale la differenza oggi sta nel “clima bollente per le elezioni, sono episodi di strumentalizzazione”.

Il bando che regola le assegnazioni delle case popolari “non lo abbiamo creato noi, è del 2012, è stato redatto sotto l’amministrazione di Alemanno, non c’è nulla di nostro in questo bando”, ha sottolineato  in risposta alle polemiche delle destre. Anzi, l’assessora ha sottolineato la necessità di intervenire con un nuovo bando: “Dobbiamo aumentare patrimonio edilizio” a disposizione dei “nuclei familiari più piccolini” che “sono più indietro nell’assegnazione delle case”.

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