“Ieri la Procura ha notificato il sequestro del palazzo in via Napoleone III che CasaPound occupa abusivamente nel centro di Roma da 17 anni. Questa e’ una vittoria storica per la nostra citta’. Ieri era l’anniversario della liberazione di Roma dall’occupazione nazifascista. Con questo provvedimento possiamo dire di aver liberato Roma una seconda volta”. Lo scrive la sindaca di Roma, Virginia Raggi, su Facebook. “E’ da quando mi sono insediata – aggiunge – che chiedo la liberazione di questo immobile. Gia’ nel 2019 siamo andati a togliere la scritta dalla facciata del palazzo. Oggi incassiamo un altro successo importante. CasaPound con le dichiarazioni di ieri afferma che non se ne andra’ da li’: non fanno altro che confermarsi i campioni dell’illegalita’”.
“Da tempo lo sappiamo, ormai siamo diventati il paradigma del male e utilizzati politicamente dai nostri avversari per poter dire qualcosa. Alla Raggi piace creare questa narrazione in cui lei e’ lo Stato contro l’illegalita’ perche’ cerca di recuperare voti a sinistra. Sapendo che il Pd non la sosterra’ ovviamente la sua rielezione e’ molto difficile. Questa cosa non l’ha digerita bene perche’ non riesce ad immaginarsi di dover tornare a fare la vita che faceva prima”. Lo ha detto Simone Di Stefano, leader di CasaPound, intervenuto nel programma ‘Gli Inascoltabili’ in onda su Nsl Radio e TV. “Uno si candida e chiede ai cittadini il voto in base alle cose che ha fatto – ha aggiunto – invece lei dopo 5 anni, lei vorrebbe presentarsi con la testa di CasaPound ma i cittadini di questa cosa non gliene frega niente. Lei ha questo cavallo di battaglia che pensa sia la panacea di tutti i mali della Capitale: lo sgombero di CasaPound. Roma ha tantissimi problemi tra cui almeno 100 occupazioni di cui non si parla, lei non puo’ far finta che l’unica occupazione che c’e’ a Roma e’ quella di CasaPound, pero’ questa e’ la sua strategia. Io penso che CasaPound restera’ li fino all’elezione del nuovo sindaco”.