Caso Losito, annullato sequestro di 5 milioni a Tarallo

E' accusato di avere scritto falso testamento dello sceneggiatore

C’e’ un colpo di scena nell’indagine della Procura di Roma che accusa il produttore tv, Alberto Tarallo, di avere falsificato il testamento di Toedosio Losito, lo sceneggiatore trovato morto nel proprio appartamento nel gennaio del 2019. Il tribunale del Riesame ha, infatti, annullato il provvedimento con cui la Guardia di Finanza ha eseguito nelle scorse settimane un sequestrato preventivo di beni per 5 milioni di euro al fondatore della societa’ di produzione Ares. I giudici hanno accolto l’istanza presentata dai difensori, gli avvocati Franco Coppi e Daria Pesce, assestando un colpo pesante all’indagine.

Da oggi tutti i beni finiti sotto sequestro, tra cui auto, immobili e terreni, tornano nella disponibilita’ di Tarallo anche se e’ ipotizzabile che la Procura ricorra in Cassazione ma solo dopo che verranno depositate, e cio’ avverra’ tra qualche settimana, le motivazioni del Riesame. Nell’impianto accusatorio determinante e’ risultata una perizia calligrafica disposta dal pm Carlo Villani che ha evidenziato come il documento testamentario non solo sarebbe falso, ma sarebbe stato vergato proprio dallo stesso produttore. Per l’accusa sarebbero, inoltre, false anche tre lettere redatte da Losito e indirizzate al suo compagno, datate 10 dicembre 2018, 18 dicembre 2018 e 8 gennaio 2019, proprio lo stesso giorno del suicidio. “Emerge con chiara evidenza come l’indagato, approfittando della morte del compagno – scriveva il gip Maria Paola Tomaselli nel decreto di sequestro oggi annullato -, abbia messo in atto un disegno criminoso volto all’acquisizione dei beni di Losito Teodosio al fine di escludere dall’asse ereditario la famiglia del defunto, procurando a se’ un ingiusto profitto patrimoniale ed arrecando danni ai legittimi eredi”.

La decisione del Riesame potrebbe quindi rappresentare una svolta in questo filone del procedimento che viaggia parallelo con quello in cui Tarallo e’ accusato di istigazione al suicidio. Per questa accusa, pero’, la Procura potrebbe a breve sollecitare la richiesta di archiviazione. Una decisione maturata dopo una serie di audizioni svolte nei mesi a piazzale Clodio e che hanno visto come “protagonisti” gli artisti della scuderia Ares e in particolare Gabriel Garko, Nancy Brilli, Eva Grimaldi e Manuela Arcuri. L’indagine venne avviata dopo le dichiarazioni di due partecipanti al Grande Fratello che, durante una conversazione notturna, parlando del suicidio di Losito, tirarono in ballo una presunta setta segreta. Nei verbali depositati nei giorni scorsi sono emersi anche presunti riti magici effettuati da Tarallo ma anche ricatti legati all’orientamento sessuale dei propri artisti. “Eravamo tutte pedine di Tarallo, lui decideva il bello e il cattivo tempo…eravamo tutti sotto ricatto psicologico”, ha raccontato Garko nei mesi scorsi ai pm aggiungendo che “con questa storia dell’omosessualita’ mi ha sempre avuto in pugno. Molte volte mi ha detto che i giornali stavano per pubblicare la notizia che ero omosessuale e che lui era riuscito a bloccarla. Mi sono sentito in una situazione di costrizione in cui per me era vietato essere omosessuale”.

Tra i verbali anche quello della beauty coach dei vip, Brigitte Valesh che ai magistrati ha fatto riferimento a riti di magia nera. “Losito mi confido’ che aveva assistito in prima persona ai rituali di magia nera fatti da Tarallo … quando c’era la luna piena spesso si inginocchiava per effettuare delle invocazioni verso di essa”, ha raccontato la donna ai pm.

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