Caso Manuel Bortuzzo, processo rinviato al 9 ottobre

La pm Elena Neri chiede una condanna a 20 anni per Marinelli e Bazzano

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Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano non spararono per uccidere e non ci fu alcuna premeditazione”. Così gli avvocati Alessandro Federicis e Giulia Cassaro hanno difeso due imputati, loro assistiti, davanti alla gup Daniela Caramico D’Auria, nell’aula in cui si tiene il processo legato al ferimento di Manuel Bortuzzo.I due sono accusati di tentato duplice omicidio premeditato e aggravato in relazione al ferimento del nuotatore contro il quale spararono la notte tra il 2 e il 3 febbraio scorso nel quartiere Axa di Roma. Con Bortuzzo al momento della sparatoria c’era la fidanzata, rimasta illesa.”La ricostruzione della dinamica dei colpi dimostra che i colpi non vennero sparati con l’intenzione di uccidere” aggiungono i difensori dei due imputati che chiedono il riconoscimento delle attenuanti generiche.La sentenza è attesa il 9 ottobre.

La pm Elena Neri chiede una condanna a 20 anni per Marinelli e Bazzano, 24 e 25 anni, che sono accusati di tentato duplice omicidio premeditato, aggravato da abietti e futili motivi, ricettazione e detenzione di arma da fuoco e rissa.I fatti risalgono alla notte tra il 2 e il 3 febbraio: Manuel viene colpito dal proiettile mentre si trova nei pressi di un locale nel quartiere Axa, sul litorale romano.Nel bar c’è da poco stata una rissa, tanto che sul posto è intervenuta la polizia, ma Manuel è fuori e con la fidanzata sta decidendo dove trascorrere la serata.I due si fermano in una tabaccheria in Via Menandro, a due passi dal locale, quando Marinelli e Bazzano passano in scooter sulla strada: il primo spara più colpi in direzione del ragazzo che è girato di spalle. Un proiettile lo colpisce in petto, trapassa il polmone e danneggia la vertebra. La lesione al midollo non gli permetterà più di camminare. I due aggressori si danno alla fuga e vengono fermati solo il 6 febbraio: Lorenzo Marinelli confessa di aver sparato e dice che poco prima era stato picchiato e minacciato da una persona, nel locale, che aveva scambiato con Manuel.

 

 

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