Cimiteri di Roma al collasso. E per le cremazioni più di un mese

Il Covid ha accelerato una situazione che era già critica. L’Ama pensa di rafforzare la struttura al Flaminio

cimitero Flaminio
cimitero Flaminio

Picco di morti nel 2020, con un record di 33.838 decessi e un aumento percentuale, rispetto all’anno precedente, di circa l’11%. Depositi cimiteriali strapieni di salme. E i forni crematori non ce la fanno a smaltire la mole di corpi da cremare. Sindacati e parti sociali, convocati in audizione, insieme ai vertici di Ama, alla commissione capitolina Ambiente, hanno lanciato un allarme sulle condizioni dei cimiteri.

Da anni la situazione dei cimiteri capitolini è al collasso, ma col Covid la situazione è precipitati. Secondo i rappresentanti di Federcofit (Federazione Comparto Funebre) intervenuti alla riunione, “la domanda di cremazioni non riesce ad essere esaudita dall’Ama a causa della mancata manutenzione dei forni e per la carenza di personale. Questo comporta depositi pieni di cadaveri, con le salme in attesa della cremazione, quindi non contenute in contenitori di zinco, in piena decomposizione e con perdita di liquami. I tempi per una cremazione a Roma vanno dai 30 ai 40 giorni a fronte delle 48 ore necessarie a Milano. E questo comporta la necessita’ di utilizzare forni fuori Roma. Anche i tempi burocratici per autorizzare la cremazione sono troppo lunghi. Dobbiamo abbattere questa burocrazia ed essere molto piu’ snelli e velocizzare i processi di cremazione”.

 Secondo Natale Di Cola, segretario della Cgil Roma e Lazio, “quella della pandemia e’ una scusa. L’amministrazione Raggi si e’ nascosta dietro al problema dell’aumento della mortalita’ per il covid ma in realta’ si tratta di un problema strutturale. Questo lo sappiamo perche’ ce lo hanno spiegato i lavoratori. Gia’ a giugno avevamo notato che nei calcoli dell’Ama la capacita’ ricettiva degli impianti di cremazione non avrebbe potuto far fronte alle richieste per il 2020, 2021 e 2022, senza interventi correttivi. Servono nuove linee crematorie. Inoltre denunciamo anche problematiche sulle enumazioni”

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