Civitavecchia: un altro medico aggredito al pronto soccorso, una denuncia

Asl '15esimo caso nel 2022'. D'Amato: Basta aggressioni

Ancora una aggressione ai danni del personale sanitario vicino Roma. E’ avvenuta ieri pomeriggio al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia. Protagonista un 24enne che ha spintonato e schiaffeggiato il medico di turno, un 54enne, colpevole, secondo il giovane, di non volerlo ricoverare. Sul posto i carabinieri di Civitavecchia. Il 24enne e’ stato bloccato e denunciato per violenza a pubblico ufficiale. Il medico aggredito ha anche formalizzato una querela nei confronti del giovane che, pur senza avere alcuna patologia, aveva chiesto con insistenza il ricovero. Il rifiuto del medico ha poi scatenato la reazione violenta.

“Basta aggressioni ai medici, giù le mani dai camici bianchi. Ora basta, chiederò un incontro al Prefetto per contrastare queste aggressioni e sosterremo la Asl come parte civile nella denuncia per violenza. Non c’è giustificazione alcuna di fronte alle aggressioni queste persone violente non meritano alcuna indulgenza”. Lo dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio.

“E’ con profonda amarezza e preoccupazione che la Asl Roma 4 comunica un nuovo, ennesimo episodio di aggressione verificatosi nel pomeriggio del 27 agosto al Ps dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia, per la precisione il 15 esimo dall’inizio dell’anno, ed il secondo nelle ultime due settimane. Questa volta purtroppo la violenza non e’ stata solo verbale ma anche fisica, ed il nostro medico in servizio al Ps, uno dei piu’ esperti peraltro, ha ricevuto un pugno in pieno volto”. Lo comunica la direttrice Generale della Asl Roma4, Cirstina Matranga. “Nemmeno la postazione fissa di un vigilantes in Ps e’ evidentemente riuscita a scoraggiare le aggressioni, che si susseguono con frequenza allarmante. Proprio in questi giorni la direzione aziendale sta affrontando il fenomeno, mettendo in campo anche progetti e soluzioni logistiche che possano prevenire ed evitare le aggressioni, e cio’ lo si sta facendo anche ascoltando gli utenti che ci contattano sui canali social – spiega la Dg – . Questi pero’ sono episodi che non possono trovare alcuna giustificazione, che minano la tranquillita’ degli operatori, la qualita’ delle prestazioni e dunque anche la salute stessa degli assistiti, oltre che colpire una delle categorie piu’ provate dal Covid, rendendo ancora piu’ ardua se non drammatica la vita di chi lavora in Pronto soccorso e che, nonostante tutto, continua ad accogliere ed a curare”, ribadisce Matranga, annunciando poi che “la direzione aziendale sara’ ferma nel denunciare il grave episodio anche nelle sedi giudiziarie, e si costituira’ parte civile. Il fenomeno richiede e ricevera’ la massima attenzione ed allerta. Ancora una volta l’intera comunita’ aziendale si stringe attorno alle vittime di questo gravissimo gesto. Un sentito ringraziamento va anche alle forze dell’ordine per il tempestivo intervento che ha portato all’immediato arresto dell’aggressore”, conclude.

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