Clochard travolto e ucciso da auto pirata: fermata la donna alla guida

"Ho sentito che qualcosa era finita sull'auto, ma non pensavo fosse una persona" ha detto la 56enne italiana accusata di aver investito e ucciso Nereo Murari

Rintracciata e fermata dalla polizia locale la donna alla guida dell’auto che lo scorso 7 gennaio a Corso d’Italia, travolse e uccise Nereo Murari, il senza fissa dimora di origine veronese, amato e rispettato da tutto il quartiere. Si tratta di una donna italiana di 56 anni.

La polizia locale del gruppo Parioli ha rintracciato la donna e si è proceduto al fermo. Nei suoi confronti ci sarebbero “fondati indizi di colpevolezza”. Partendo dall’analisi approfondita di un filmato acquisito nelle ore immediatamente successive all’incidente e attraverso un’attività di ricerca, la polizia locale ha ricostruito l’intero percorso effettuato dall’auto. E’ stato individuato il modello della macchina, una Smart di colore scuro, e il luogo in cui è stata fermata, ossia in via Toscana, poco distante dal punto dell’investimento. La 56enne è accusata di omicidio stradale, con fuga ed omissione di soccorso.

Avrebbe detto di non essersi accorta di aver investito un uomo la donna fermata dalla polizia locale con l’accusa di aver investito e ucciso Nereo, proseguendo la corsa. “Ho sentito che qualcosa era finita sull’auto, ma non pensavo fosse una persona” si sarebbe giustificata.

Gli agenti della polizia locale per risalire al ‘pirata della strada’ hanno visionato oltre 60 ore di registrazioni di telecamere ricostruendo 5 chilometri di percorso effettuato dalla macchina in circa 2 ore. A causa del buio la targa non era visibile. I vigili hanno accertato il punto esatto in cui quella macchina scura era stata parcheggiata e ieri, dopo un appostamento, sono risaliti alla proprietaria che effettua le pulizie in alcuni uffici in zona. L’auto è stata posta sotto sequestro. A quanto riferito sarebbero stati sostituiti un tergicristallo e il parabrezza.

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