Collaboratori parlamentari, flash mob a Montecitorio

"Oggi siamo qui per chiedere una regolamentazione dei rapporti di lavoro tra collaboratori e parlamentari", dice chi è sceso in piazza

Collaboratori parlamentari in piazza
I collaboratori parlamentari, che lavorano assieme a deputati e senatori, chiedono di essere regolarizzati e per questo scendono in piazza.
Oggi siamo qui per chiedere una regolamentazione dei rapporti di lavoro tra collaboratori e parlamentari, al momento ci sono solo poche regole che non garantiscono la trasparenza e permettono, in casi eccezionali, il verificarsi di forme di vero e proprio abuso e questo accade perché oggi il rapporto di lavoro è lasciato alla discrezionalità del singolo parlamentare”. Così la collaboratrice parlamentare alla commissione Bilancio della Camera dei deputati, Francesca Petrini. Questa mattina, infatti, i collaboratori parlamentari hanno protestato in piazza Montecitorio, in occasione dello scandalo svelato dalle Iene della collaboratrice del deputato Mario Caruso, non pagata e, secondo quanto emerso finora, vittima delle avance sessuali dell’onorevole.
Il caso di cronaca però è solo lo spunto della protesta. L’Aicp (l’associazione italiana collaboratori parlamentari) chiede sostanzialmente che a gestire i contratti tra i singoli parlamentari e i collaboratori siano gestiti direttamente dalla Camera di appartenenza, togliendo agli onorevoli la possibilità di scegliere quanto e come pagare i loro collaboratori.
È una battaglia sacrosanta – ha detto Pippo Civati, deputato di Possibile sceso in piazza per aderire alla protesta dei collaboratori – una volta nelle piazze si gridava nessuno più al mondo deve essere sfruttato, oggi invece iniziamo a farlo Camera. Ci sono meccanismi opachi e familismi, noi proponiamo una risposta semplice, ovvero adottare le regole che ci sono già al Parlamento Europeo, dove i collaboratori sono stipendiati direttamente dal Parlamento e vengono selezionati sulla base di un albo, dove ogni singolo parlamentare può indicare le sue preferenze, perché comunque è necessario che ci sia un rapporto fiduciario. Non ci devono essere soldi che passano direttamente dal parlamentare al collaboratore come accade ora, inoltre tutto deve essere rendicontato”.
In piazza c’erano anche Titti Di Salvo, vicepresidente della commissione di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie della Camera; e Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro di Montecitorio.
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