Comune Roma: Asl, consapevoli di rischio focolai in campi rom

"Per occupazioni, quadro preciso su Selam Palace"

Il Comune di Roma è in costante interlocuzione con le Asl e l’Ufficio rom, sinti e caminanti per monitorare il rischio Covid nei campi sosta della Capitale. Il vice capo di Gabinetto del Campidoglio con delega alla Protezione civile Marco Cardilli, audito dalla commissione capitolina Affari sociali ha spiegato che, a causa della disponibilità attuale di tamponi e laboratori, “la Asl ha piena cognizione che i campi possono essere possibili focolai Covid. il problema è che pur avendo richiesto maggiore attenzione, all’interno dei campi viene confermata in toto l’applicazione dei protocolli sanitari, ovvero l’effettuazione del tampone solo in particolari condizioni”.

Rispondendo alle sollecitazione dei consiglieri pervenute nelle ultime settimane Cardilli ha spiegato anche che, rispetto alle occupazioni abitative presenti nella Capitale “abbiamo un quadro più completo sulle strutture e occupazioni come il Selam palace dove la presenza fissa della nostra Protezione civile”. Per le restanti realtà “non abbiamo notizie di natura sanitaria, ma i comitati continuano nel supporto come prima”, attraverso un doppio canale, ha spiegato: “uno di aiuti che fa capo direttamente alla Protezione civile, un altro, con pari dignità e autonomia, che fa capo al terzo settore, autorizzato dalla Regione Lazio a fornire assistenza sul territorio”, ha concluso.

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