Dopo la fiducia prende il largo il ‘’Conte bis’’.
Al timone della nave del nuovo governo, l’avvocato degli italiani, diventato anche il politico preferito, che dovrà vedersela con le tempeste provocate dagli amici e dai nemici. Per non perdere la rotta e incagliarsi sugli scogli dovrà avere una stella polare che lo guidi verso il bene del Paese e il soddisfacimento dei bisogni della maggioranza dei suoi cittadini.
Non è un obiettivo facile, ma possibile se il nuovo governo non cercherà il consenso immediato e varerà dei provvedimenti, alcuni dei quali magari impopolari, ma in grado di fare davvero ‘’goal’’ con l’abbattimento delle diseguaglianze sociali e uno sviluppo solidale. E ciò comporta non tanto puntare a un aumento generico del Pil, quanto alla crescita di una vita di qualità, che voglia dire migliore produttività delle aziende, più posti di lavoro e anche famiglie con più figli.
E’ risaputo che il limite delle democrazie occidentali è dettato dal doversi continuamente confrontare con l’elettorato per le frequenti tornate elettorali (nazionali, amministrative, europee) che ogni anno vengono fraintese e fino a diventare una sorta di referendum sulle capacità del governo e sul gradimento dei partiti che li appoggiano.
Chiaro e ancora ben presente in tutti noi quello che è successo al Conte uno, con la maggioranza gialloverde, verso la quale ad appena un anno di governo e a quattro anni dalle nuove elezioni nazionali, l’elettorato si è espresso stravolgendo i rapporti di forza dei due partiti.
Anche il Conte bis potrebbe correre lo stesso rischio con le prossime elezioni amministrative, che saranno certamente considerate una riprova sul suo gradimento e quello dei partiti, soprattutto PD e Cinquestelle, che lo sostengono.
Tuttavia se nella formazione del nuovo governo è prevalso il rispetto della Costituzione, anche i risultati delle prossime amministrative, se risultassero punitive nei confronti della coalizione giallorossa, dovrebbero essere ininfluenti e non portare subito a nuove elezioni nazionali, che sono previste ogni cinque anni.
Se il Conte bis saprà essere coerente a questo principio, a cui deve la nascita, le prossime amministrative non faranno paura. E gli sarà facile seguire la stella polare conseguendo, alla fine dei prossimi due anni, importanti risultati, per i quali la ricerca del consenso continuo sarebbe invece un ostacolo insormontabile.
Perchè e fatalmente, già,nel momento stesso della nascita di un nuovo governo, come nel caso del Conte bis, si percepiscono sempre e subito quegli anticorpi che a partire dalle prossime amministrative (in questo frangente) potrebbero influenzarne l’azione.
La rotta corretta è chiara e anche facile da seguire e ci pare che il premier Conte ne sia ben consapevole