“Se tutto procede come dovrebbe, a febbraio si potrà partire con la vaccinazione dei cittadini nel Lazio”. Lo ha detto l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, in un’intervista al quotidiano “Corriere della Sera”. Le variabili da cui dipende questa data sono “la disponibilità dei vaccini. Quello Pfizer, che va conservato a -80 gradi, non è adatto per una vaccinazione di massa – ha spiegato l’assessore -. Stesso discorso per quello di Moderna che dovrebbe essere validato ai primi di gennaio e che va tenuto a -20. Mentre AstraZeneca e altri possono stare nel frigo tra i 2 e gli 8 gradi. E qui il discorso cambia radicalmente”.
Entro l’estate ipotesi 50% vaccinati
I prossimi appuntamenti vaccinali sono previsti per oggi, “completiamo la terza giornata del V-day, con Latina e Frosinone. E sempre oggi, con un ritardo di 24 ore rispetto al previsto, dovuto al maltempo, arriveranno altre 44.850 dosi. Sono una parte delle oltre 200 mila destinate al Lazio”, ha spiegato l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato in un’intervista al quotidiano “Corriere della Sera”. Le consegne delle prossime dosi sono previste in 5 date: “gli scarichi saranno oggi, il 4, l’11 e il 18 gennaio, e l’ultimo della prima tranche il 25”.
Le dosi serviranno per vaccinare operatori sanitari e anziani delle Rsa. Gli step sono 4, “alla fine di questa prima fase, l’obiettivo è aver vaccinato il 5 per cento della popolazione, quello successivo prevede di arrivare al 15. La terza di aver raggiunto il 50 per cento dei residenti. E infine la quarta il 90 per cento. Non siamo in grado di fare previsioni sulle tempistiche, ma quello che noi auspichiamo è di arrivare al 50 per cento a fine estate”. Una volta finito con operatori sanitari si procederà con “gli ultraottantenni e i più deboli. Poi procederemo per fasce d’età a decrescere. All’interno di ogni segmento verranno favoriti i soggetti con patologie”, ha concluso.