La sorveglianza sanitaria per tutte le persone del Lazio provenienti dalle zone rosse. È quanto previsto nell’ordinanza regionale in merito alle “Misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19” (clicca qui per leggere il testo), firmata ieri dall’assessore alla Sanità e integrazione sociosanitaria del Lazio, Alessio D’Amato e dal vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori.
L’ordinanza impone a tutte le persone che abbiano fatto, stanno per fare o faranno ingresso nella Regione Lazio dalle “zone rosse”, di comunicare tale circostanza al numero verde 800.118.800 che si coordina con il dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente in raccordo con il medico di medicina generale (Mmg) o il pediatra di libera scelta (Pls). L’ordinanza impone anche di osservare la permanenza domiciliare, il divieto di spostamenti e viaggi e di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza fino alla valutazione a cura del dipartimento di prevenzione. In caso di comparsa di sintomi, la persona – si legge nell’ordinanza – deve “avvertire immediatamente l’operatore di Sanità Pubblica che attiva presso il domicilio la procedura di esecuzione del test, deve indossare la mascherina chirurgica (da fornire all’avvio del protocollo) e allontanarsi dagli altri conviventi”. Deve anche “rimanere nella sua stanza con la porta chiusa garantendo un’adeguata ventilazione naturale, in attesa dell’eventuale trasferimento in ospedale”.
Inoltre, l’ordinanza prevede che “ai concessionari di servizi di trasporto aereo, ferroviario e autostradale è fatto obbligo di acquisire e mettere a disposizione delle forze dell’ordine e dell’Unità di Crisi regionale, dei Comuni e delle Asl i nominativi dei viaggiatori, relativamente alle tratte provenienti da Milano o dalle Province indicate al punto 1 con destinazione aeroporti e le stazioni ferroviarie, anche dell’Alta velocità del territorio regionale”. Infine, è disposta la sospensione delle attività fino a nuove disposizioni di piscine, palestre e centri benessere. L’ordinanza della Regione Lazio è stata decisa in considerazione del flusso migratorio che si è attivato dopo le notizie sul Dpcm “che ha determinato l’esodo di numerose persone provenienti dalle zone rosse” e anche per “l’afflusso in entrata nella Regione Lazio delle persone dalle aree sopra indicate”che comporta” il rischio di un ingresso incontrollato di potenziali soggetti positivi al virus”.
Infine, è disposta la sospensione delle attività fino a nuove disposizioni di piscine, palestre e centri benessere. Intanto, anche il Consiglio regionale del Lazio sarà chiuso nei giorni 9 e 10 marzo per le operazioni di sanificazione deliberate, in via precauzionale, oggi pomeriggio dall’Ufficio di presidenza convocato dal presidente Mauro Buschini. Quindi, la sede di via della Pisana cosi come le strutture distaccate saranno chiuse fino a martedì 10 marzo.