Coronavirus: da Ikea a Ford, chiudono le aziende in Cina

Il bilancio ufficiale è di 170 vittime e 7mila contagi

Il bilancio ufficiale della diffusione del nuovo ceppo di coronavirus continua ad aumentare: al momento le vittime sono oltre 170, e il numero dei casi diagnosticati in tutta la Cina è superiore a 7.700. Secondo quanto riferito dalle autorità cinesi, l’Amministrazione nazionale cinese per l’immigrazione ha anche invitato le persone a riconsiderare i viaggi all’estero per ridurre i movimenti transfrontalieri come mezzo per contenere il nuovo coronavirus. Le autorità della città cinese di Tientsin hanno implementato misure nel tentativo di frenare la diffusione dell’epidemia e hanno ordinato la creazione di una singola struttura medica separata per combattere la diffusione dell’infezione. Soggetti infettati dal nuovo ceppo del coronavirus sono stati individuati in Corea del Sud, Giappone, Taiwan, Vietnam, Cambogia, Singapore, Malesia, Thailandia, Nepal, Australia, Francia, Germania, Canada e Stati Uniti.

Le aziende globali che operano in Cina stanno chiudendo negozi, ridimensionando le operazioni e limitando i viaggi dopo la diffusione del coronavirus. In poche settimane, il virus a rapida diffusione – che si ritiene abbia avuto origine in un mercato di animali a Wuhan – ha ucciso più di 170 persone e contagiato oltre 7.000, secondo i dati diffusi oggi, 30 gennaio, dalla Commissione nazionale cinese per la salute. Le grandi compagnie internazionali stanno limitando i viaggi in Cina e le compagnie aeree stanno sospendendo i voli. JPMorgan Chase & Co., la casa automobilistica Ford Motor Co. e il colosso Kraft Heinz Co. sono tra le aziende che hanno introdotto il divieto di viaggio dei dipendenti da e verso la Cina. Starbucks ha chiuso oltre la metà dei 4.300 negozi in Cina – il suo secondo mercato più grande – e ha avvertito che la mossa potrebbe pesare sui risultati finanziari. Yum China Holdings Inc., gestore dei negozi KFC, Pizza Hut e Taco Bell in Cina, e McDonald’s Corp. hanno chiuso i negozi. La società madre del marchio di abbigliamento H&M, il Gruppo Ingka, che gestisce negozi IKEA, ed Apple hanno ridotto gli orari di apertura dei negozi in Cina

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