I casi risultati positivi al covid-19 nel Lazio aumentano progressivamente, ma a ritmi contenuti. Ieri se ne sono registrati altri 50. Ma i numeri potrebbero impennarsi improvvisamente, per questo la Regione si prepara all’emergenza. Oltre all’incremento dei posti letto in terapia intensiva negli ospedali del Lazio e il raddoppio di quelli all’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani, con un’ordinanza della scorsa settimana la Regione Lazio ha autorizzato, con procedure straordinarie, il reclutamento di 474 unità di personale sanitario: 50 anestesisti, 270 infermieri, 12 pneumologi, 18 infettivologi, 12 cardiologi, 20 medici e chirurghi d’urgenza, 12 radiologi e 80 operatori socio-sanitari. Da giorni, dunque, le Aziende sanitarie locali e ospedaliere hanno iniziato a pubblicare le manifestazioni d’interesse per il reclutamento, in tempi strettissimi, del personale sanitario. A partire proprio dall’istituto Spallanzani, struttura portante del contrasto alla malattia a Roma e nel Lazio, che ha indetto proprio ieri due manifestazione d’interesse: si cercano 24 anestesisti e rianimatori e 16 infermieri. Saranno assunti con un contratto subordinato a tempo determinato della durata di 12 mesi. Lo scopo è esplicito “garantire il necessario supporto assistenziale inerente l’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Il reclutamento dovrà avvenire entro 5 giorni.
Non solo lo Spallanzani però. L’Asl di Roma 2, ad esempio, il 9 marzo ha pubblicato un avviso pubblico per tre posti “con disponibilità immediata” per medici specializzati “in malattie dell’apparato respiratorio”. Come previsto dall’ordinanza, il reclutamento può avvenire attraverso diverse modalità contrattuali: sia contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, sia contratti di collaborazione o di lavoro autonomo. È il caso della Asl di Roma 5, dove l’11 marzo è stata pubblicata un’altra manifestazione di interesse con proposte di lavoro autonomo per l’assunzione, di un numero non precisato, di personale medico, per la durata di 6 mesi, fra cui: anestesisti, rianimatori e specializzati in malattie infettive e tecnici di radiologia. L’avviso scadrà il 15 marzo. Anche al San Camillo la proposta di lavoro prevede un contratto di collaborazione o lavoratore autonomo della durata di 3 mesi, “rinnovabile – si legge sul documento – in base all’emergenza sanitaria”. Un avviso generico è stato pubblicato sempre l’11 marzo anche dal policlinico universitario Sant’Andrea per l’assunzione “immediata di medici esperti in malattie respiratorie, per fronteggiare l’emergenza covid-19”.
Maggiori dettagli sul numero e le caratteristiche del personale ricercato sono state offerte dall’avviso pubblico del Policlinico Umberto I. L’ospedale universitario – tra i più grandi d’Europa – ha indetto una manifestazione di interesse per l’assunzione di 42 medici in varie discipline e per l’assunzione di due farmacisti. In particolare si cercano 5 pneumologi; 13 posti chirurghi d’urgenza; 15 anestesisti; 6 infettivologi e 3 igenisti. Anche le Asl di Latina, Frosinone e Rieti, che gestiscono gli ospedali della provincia, hanno pubblicato avvisi simili. A Frosinone, ad esempio, si cercano entro il 16 di marzo 4 anestesisti, 3 pediatri, 2 igenisti e 2 infettivologi da assumere a tempo determinato per un anno. A Rieti saranno assunti in tempi brevissimi 2 infettivologi, 4 chirurghi d’urgenza e 4 anestesisti. Non solo: l’Asl locale ha pubblicato un ulteriore avviso pubblico per redigere un elenco di chiurghi e medici d’urgenza da poter chiamare a gettone. La risposta medico ospedaliera per bloccare la diffusione del coronavirus è questa, ora tocca ai cittadini laziali osservare le regole nel segno della “responsabilità” come ha sottolineato più volte Zingaretti.