Coronavirus, Draghi: A rischio il futuro dei giovani

Monito su debito pubblico

I giovani, l’Europa, IL debito pubblico. Mario Draghi apre il Meeting di Rimini chiedendo di pensare alle nuove generazioni: hanno subìto la chiusura delle scuole e rischiano di far sempre più difficoltà a trovare un posto di lavoro. Le risposte alla pandemia sono state giuste, dice l’ex presidente della Bce. Ma quando i sussidi finiranno, se non si sarà fatto niente per i giovani, allora sarà a rischio la loro libertà di scelta e il reddito futuro.Come aveva già fatto nel discorso pronunciato proprio a Rimini nel 2009, immediatamente dopo la crisi finanziaria deflagrata in Usa, Draghi evidenzia che la chiave per Il futuro passa negli investimenti per la formazione.

Purtroppo, però, “la chiusura delle scuole e di altri luoghi di apprendimento hanno interrotto percorsi professionali ed educativi”, con il concreto rischio di provocare “una delle forme più gravi di diseguaglianza: privare un giovane del suo futuro”.Senza mai toccare esplicitamente il dibattito politico, l’ex banchiere centrale loda Il “necessario pragmatismo” usato nell’affrontare una crisi senza precedenti, ad esempio sospendendo alcune regole come il Patto di Stabilità e Crescita dell’Ue. Ed è qui che arriva la citazione attribuita all’economista John Maynard Keynes: “Quando i fatti cambiano, io cambio idea”.

Con questo approccio pragmatico, per Draghi, “si è evitato che la recessione si trasformasse in una prolungata depressione”.I timori per il futuro economico dell’Italia, comunque, rimangono: il debito pubblico rimarrà inevitabilmente elevato, e a lungo.

“Questo debito, sottoscritto da Paesi, istituzioni, mercati e risparmiatori, sarà sostenibile, continuerà cioè a essere sottoscritto in futuro, se utilizzato a fini produttivi, ad esempio investimenti nel capitale umano, nelle infrastrutture cruciali per la produzione, nella ricerca – sottolinea Draghi -. La sua sostenibilità verrà meno se invece verrà utilizzato per fini improduttivi, se sarà considerato ‘debito cattivo'”.Il ritorno alla crescita viene definito obiettivo impegnativo, ma non irraggiungibile. Ad una condizione: dissipare quell’incertezza che ormai avvolge ogni cosa da quando Il virus del coronavirus ha avvolto il globo. Passando all’Europa, essa “potrebbe uscire rafforzata dalla crisi: l’azione dei governi poggia su un terreno reso solido dalla politica monetaria”.

E il programma di rilancio ‘Next Generation EU’, con le sue emissioni di debito comune, può rappresentare un primo passo verso quel ministero del Tesoro comunitario di cui si parla da tempo.

L’auspicio di Draghi è che un nuovo processo decisionale europeo “rifletta la convinzione, sentita dai più, della necessità di un’Europa forte e stabile, in un mondo che sembra dubitare di quel sistema di relazioni internazionali che ci ha dato il più lungo periodo di pace della nostra storia”. Pace e prosperità che, conclude l’ex governatore, si potrà garantire alle nuove generazioni solo investendo nella loro preparazione.

Approfondimento nel dossier

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014